Alitalia: il Dl è legge, ma per offerta Cai resta il nodo del contratto
25 Ottobre 2008
di redazione
Intanto però il ‘nodo’ sui contratti non è ancora stato sciolto, tanto che l’amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, avrebbe assicurato ai sindacati che per presentare l’offerta serve il loro ok anche sui contratti ma, avrebbe aggiunto, "non c’è fretta". Il termine del 31 ottobre potrebbe subire quindi uno slittamento.
Sabelli, secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti all’incontro, ha precisato di volersi prendere tutto il tempo che serve per arrivare ad un accordo senza il quale non ci potrà essere l’offerta al commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi. Pertanto se entro il 31 ottobre non dovesse arrivare un’offerta potrebbe anche esserci uno slittamento del termine. Fantozzi la scorsa settimana ha detto che Alitalia ha soldi in cassa fino al 31 dicembre ma ha anche fatto sapere di poter mettere in atto un prestito revolving che andrebbe in prededuzione a Cai.
Sul fronte esuberi, l’amministratore delegato di Cai avrebbe affermato che con la nascita della nuova Alitalia (che partirà dalla fusione tra la vecchia compagnia ed AirOne), la cassa integrazione e la mobilità toccheranno in maniera proporzionale la compagnia di Carlo Toto.
Parlando poi della nuova compagnia che nascerà, l’amministratore delegato ha spiegato che l’integrazione tra le varie società che ora compongono Alitalia avverrà con il tempo, nel senso che Cai per i primi tre mesi partirà con il profilo delle singole aziende. Inoltre per quanto riguarda i criteri di assunzione, al tavolo è stato chiarito che non ci sarà alcuna discriminazione che riguardi personale in maternità o personale con disabili a carico. Tuttavia Sabelli ha fatto presente che vuole avvalersi delle migliori risorse al minor costo. Inoltre l’ad ha dato anche garanzia sulla invarianza dello stipendio che, secondo quanto previsto dagli accordi di Palazzo Chigi, prevede per hostess e piloti un taglio di circa il 6-7 per cento, smentendo così le voci di ulteriori possibili tagli.
Intanto il quadro normativo che dovrebbe permettere al ‘piano Fenice’ di decollare è stato approvato a Palazzo Madama. Saltata la contestatissima norma ‘salva-manager’, è diventato legge il decreto ‘tagliato su misura’ per la compagnia dal governo e che estende la legge Marzano alla ristrutturazione di grandi imprese in crisi non solo finanziaria ma anche di tipo industriale. Nella navetta tra Camera e Senato, il provvedimento ha anche recepito gli accordi tra Cai e i sindacati dopo le lunghe notti di trattativa a Palazzo Chigi.
La neo-legge prevede che il commissario straordinario può procedere ala cessione di "complessi aziendali" o anche di "singoli beni o contratti", non solamente dell’intera società. Può individuare gli acquirenti "a trattativa privata, tra i soggetti che garantiscono la continuità del servizio, la rapidità dell’intervento" e il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale e dai Trattati. Il prezzo di cessione "non deve essere inferiore a quello di mercato, risultante dalla perizia effettuata da primaria istituzionale finanziaria, individuata con decreto del ministro dello sviluppo economico".
Tra le novità anche le deroghe Antitrust: le operazioni di concentrazione che riguarderanno Alitalia saranno escluse dalla necessità dell’autorizzazione dell’autorità fino al 30 giugno 2009. Il decreto concede poi misure di sostegno agli esuberi per sette anni e prevede che i trattamenti di cassa integrazione e mobilità possono essere concessi per un periodo massimo, rispettivamente, di 48 e 36 mesi. C’è inoltre la possibilità per Cai di ripescare nella nuova gestione parte dei precari di Alitalia. Infine, è stata alzata da 1 euro a 3 euro l’addizionale comunale sui diritti di imbarco dei passeggeri e i due euro in più saranno destinati agli ammortizzatori sociali per i lavoratori di Alitalia; un aumento che secondo i tecnici del Servizio Bilancio della Camera darà un maggior gettito di circa 100 milioni di euro annui.
fonte: APCOM