Alitalia, primi risultati per Malpensa

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Alitalia, primi risultati per Malpensa

19 Ottobre 2007

Sebbene non si possa ancora cantar vittoria, Milano è riuscita, dopo settimane di agitazione politico-mediatica, ad ottenere un primo “piccolo risultato”, secondo il sindaco Moratti, nella partita Alitalia.

Maurizio Prato, numero uno della compagnia di bandiera, ha promesso, prima di annunciare la scelta del partner, in una lettera al primo cittadino che l’aerolinea non disdetterà gli slot di Malpensa già da metà novembre, come previsto. Una scelta irreversibile che avrebbe segnato l’addio definitivo agli aeroporti lombardi. Non solo. Prato ha messo nero su bianco anche la disponibilità ad apportare “modifiche e/o integrazioni” al piano Alitalia a tre condizioni: che il futuro compratore manifesti la sua volontà di puntare sugli scali lombardi, che le autorità locali mettano a punto “una diversa regolazione del traffico” (leggi: ridimensionino Linate) e che la Sea abbassi le sue tariffe. Se invece l’acquirente non avrà alcun interesse per Malpensa, Prato si è “riservato di disdettare gli slot della compagnia entro il 31 gennaio 2008”.

Lasciando così alla Sea la possibilità di tappare il più presto possibile il buco aperto dall’addio della compagnia di bandiera.

”Io resto con i piedi per terra – ha gettato acqua sul fuoco il numero uno degli aeroporti milanesi Giuseppe Bonomi – . Questo è solo uno spiraglio. Allo stato l’unica certezza è che resta in vigore il piano Alitalia. Quello che prevede un drastico ridimensionamento di Malpensa”. Prudenza condivisa dal presidente della Regione Roberto Formigoni che ieri ha solo dichiarato di andare alla ricerca di “certezze e non di dilazioni dell’agonia” nella partita Malpensa. “Ma se a decidere saranno le leggi di mercato – ha sottolineato Moratti – noi non avremo niente da temere”.

Nella sostanza, però, il ramoscello d’ulivo teso da Prato è per ora poco più di un contentino. L’unico risultato concreto è che a fine mese il sistema di vendite Alitalia non sospenderà la vendita dei voli intercontinentali dalla Lombardia. Un passo che avrebbe messo i candidati all’acquisto di fronte al fatto compiuto dell’addio a Milano. Per il resto la partita è ancora tutta in salita e i tempi sono strettissimi. Entro il 10 novembre il numero uno della compagnia presenterà al Tesoro il nome del partner migliore per il vettore con cui avviare una trattativa in esclusiva. “E da quel giorno noi potremo presentare al candidato i nostri piani di sviluppo, una novità”, ha sottolineato ieri Moratti.

Milano si presenterà al tavolo dei negoziati con una serie di proposte concrete. La più importante è la seria disponibilità “a rivedere l’operativo del traffico”, come ha confermato ieri la Moratti. Tradotto in pratica, Palazzo Marino potrebbe rinunciare a diverse tratte da Linate, trasformando il Forlanini in qualcosa di molto simile a un City airport, da cui far partire la navetta Milano-Roma e poche altre rotte che non duplichino l’offerta di Malpensa. “Non abbiamo preclusioni sulla razionalizzazione degli aeroporti – ha detto ieri il sindaco – l’unica cosa per noi è garantire ai cittadini lombardi un servizio completo, con i collegamenti nazionali, europei e intercontinentali di cui hanno bisogno”.
Si vedrà se basterà. Il problema è che il favorito numero uno alle nozze con la Magliana è ancora Air France. La soluzione forse peggiore per Milano, visto che i francesi hanno sempre dichiarato di voler puntare solo su Roma.

”Noi comunque ci stiamo preparando per un piano di emergenza – ha spiegato Bonomi -. Di certo se Alitalia lascerà la Malpensa, è impensabile sostituirla in tempi brevi con un altro vettore che faccia di Milano il suo hub. E per un periodo breve-medio andremo incontro a una gestione difficile”. I ricavi sono destinati a contrarsi “significativamente” (e qualcuno forse rimpiangerà di aver dovuto girare 200 milioni di riserve come dividendo straordinario al Comune), il piano di investimenti per 800 milioni sarà rivisto e sono prevedibili interventi – ha ammesso Moratti – anche “sulle risorse umane”.
Su eventuali tagli ed esuberi, però, il primo cittadino milanese mette già le mani avanti: “Voglio la par condicio con Roma – ha detto ieri – . Se ci saranno problemi, pretendo che ci vengano garantiti gli stessi ammortizzatori e aiuti che verranno messi in campo per i dipendenti Alitalia”.