Alitalia. Tremonti: “No alla nazionalizzazione”. E’ giallo su convocazione sigle
19 Settembre 2008
di Sara Valeri
Per il salvataggio di Alitalia il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi confida nella riapertura di un a trattativa con Cgil. Bonanni invece riterrebbe risolutiva una telefonata di Epifani a Colaninno per farlo tornare sui suoi passi, mentre il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha chiuso stamani ad ogni possibilità di nazionalizzazione della compagnia.
«Basta una telefonata di Epifani a Colaninno per metterlo in difficoltà e farlo tornare sui suoi passi». Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, rinnova l’appello alla Cgil per richiamare il sindacato di sinistra alle sue responsabilità e tentare di rimettere in piedi la trattativa con Cai.
Secondo Bonanni si trattava di vedere se “rimettere in vita un’azienda morta o seppellirla. Io – ha continuato Bonanni – ho lavorato intere notti con il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, che è persona seria e abbiamo ottenuto risultati sul piano industriale, con mille persone in più che uscivano dalla zona grigia e poi sull’italianità. Il piano industriale è stato approvato da tutti ma poi è andata come si sa. Ma – ha continuato – avete mai visto un sindacato che concorda sul piano industriale, che è la questione madre in tutte le aziende, e poi manda tutta all’aria? Questa è follia”.
Bonanni ha però sottolineato che di tutta la vicenda quella che più gli sta a cuore è stata quella della saldatura della Cgil con i Piloti. “È un alleanza presa con i corporativi. Tutto ciò che avviene in azienda la decidono loro: ma come si fa? Non si può – ha detto Bonanni – usare il tatticismo per sfuggire alle proprie responsabilità. Con questa vicenda si accumulano così tante tossine che si rischia davvero di mettere in difficoltà solide relazioni e mettere a dura prova tradizioni consolidate”.
Intanto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parlando del futuro della compagnia di bandiera, esclude ogni la possibilità di nazionalizzazione: “Togliamoci dalla testa l’ipotesi di qualsiasi nazionalizzazione. Non sono possibili altri interventi pubblici su Alitalia”. Il titolare di via XX Settembre ha motivato l’impossibilità di una nazionalizzazione del vettore italiano con i vincoli europei. L’Unione europea ha spiegato Tremonti, secondo il resoconto di alcuni presenti, non lo consentirebbe. "È un’ipotesi assurda", ha detto il ministro del’Economia in Cdm.
Sul fronte delle sigle autonome, stamani si è registrata un’apertura da parte dei piloti. Ai microfoni di Radio anch’io Fabio Berti, presidente dell’Anpac, ha dimostrano di non essere irrevocabilmente sul fronte del "no" e tentano di riprendere il dialogo interrotto in merito alla trattativa sul piano di risanamento di Alitalia: "Siamo aperti a trattare. Vogliamo trattare su tutto. Non è vero che non siamo disponibili ad alcun compromesso. Damiano ha detto una cosa importante:bisogna trattare ma i piloti e gli assistenti di volo non ne hanno avuto la possibilità in quanto dalla trattativa era assente l’80% della rappresentanza dei piloti".
Sempre Berti, ospite della trasmissione televisiva "Panorama del giorno", condotta da Maurizio Belpietro, sottolinea che dal suo punto di vista si è trattato di una "trattativa anomala". "Noi non abbiamo mai potuto trattare sui nostri contratti – aggiunge Berti -, siamo assolutamente d’accordo di intervenire nei contratti, nelle normative, sul fare dei sacrifici. Il problema è che questa è stata una trattativa anomala".
Dal canto suo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi invoca “una riflessione da parte delle organizzazioni che non hanno firmato, circa l’assenza di alternative all’unica proposta sul campo che è quella di Cai”. Lo ha detto lo stesso ministro intervistato dal Gr1. “Il consiglio dei ministri – ha spiegato Sacconi – non può che prendere atto del ritiro dell’offerta da parte della società Cai, auspicando che comunque si possano aprire nuove possibilità a partire dalla stessa Cai”. In ogni caso, ha specificato, “non credo si possa parlare ancora di trattativa perchè la Cai ha ritenuto essersi esaurito ogni margine di negoziato”. Quindi, in questo momento il ministro non vede altre possibilità rispetto a un ripensamento da parte dei sindacati che non hanno firmato e, alla domanda se per convincere la Cgil il partito democratico possa svolgere un ruolo risponde: “In realtà io mi affido all’autonomia della Cgil”.
Infine, secondo indiscrezioni, il commissario straordinario Augusto Fantozzi ha convocato le sei sigle sindacali Filt Cgil, Sdl, Anpac, Up, Anpav e Avia per metà pomeriggio al quartier generale della Magliana. Erano state le sei organizzazioni a chiedere, ieri, un incontro a Fantozzi. Ma da più parti sono arrivate le smentite. La Filt Cgil, per esempio, sostiene di non avere ”ricevuto alcuna convocazione” dal commissario straordinario di Alitalia. Lo afferma il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi precisando che ”qualora ci fosse una convocazione dovrebbe riguardare tutte e nove le sigle sindacali”.
E poi: ”Smentisco ufficialmente qualsiasi convocazione da parte del commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi”. Così ha affermato anche il segretario nazionale del Sindacato dei Lavoratori (SDL) Andrea Cavola.