Alitalia: varato decreto per individuare cordata
30 Maggio 2008
di redazione
Il Consiglio dei ministri "con propria delibera può procedere all’individuazione di uno o più soggetti che possano concorrere ad una offerta" per Alitalia. Il Ministro Giulio Tremonti ha spiegato così i contenuti del decreto varato dal Consiglio dei Ministri che "é alla firma del capo dello Stato" Il decreto prevede che "non siano previsti gli obblighi informativi previsti per le società quotate, ed il soggetto potrà acquisire le informazioni che ritiene necessario presso la società Alitalia".
Intesa Sanpaolo avrà un ruolo di advisor, "se poi ci starà dentro o no si vedrà, a noi interessa che si trovino gli investitori": Così il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, risponde sulla possibilità di un investimento diretto di Intesa Sanpaolo per Alitalia
La ricerca di un nuovo azionista per Alitalia "é l’unica alternativa". Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha indicato che "non è più procrastinabile un aumento di capitale sociale". Il Governo "é pienamente consapevole di questa situazione". Tremonti sottolinea che Alitalia "é noto che versa in una situazione di profonda crisi finanziaria patrimoniale, industriale economica e gli ultimi dati diffusi dalla compagnia ne sono purtroppo testimonianza".
Serve un decreto per derogare alle regole sulle modalità di privatizzazione per far fronte "all"eccezionalità della situazione di Alitalia". Lo ha indicato il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
"Sappiamo cosa non c’é, cosa non c’é più: cioé Air France. Forse non c’é mai stata", ha sottolineato Tremonti.
"Il Consiglio dei ministri ha preso atto di una comunicazione proveniente da Alitalia – spiega il ministro dell’Economia – con la quale Alitalia informa di aver preso contatti con Intesa Sanpaolo. Ci informa di una corrispondenza – dice il titolare del Tesoro – attivata da Alitalia e di una corrispondenza in risposta in cui si segnala da parte di Intesa Sanpaolo la disponibilità a valutare soluzioni percorribili per cercare di risolvere l’attuale crisi di Alitalia individuando soggetti industriali e finanziari interessati a partecipare al risanamento e al rilancio di Alitalia. Il ruolo di Intesa Sanpaolo ipotizzato al servizio di Alitalia – continua Tremonti -, e evidentemente nel contesto del decreto di cui stiamo discutendo, è quello di esperienza per la determinazione degli strumenti per svolgere una consulenza volta a ricercare una soluzione e contribuire a una sua eventuale realizzazione". "Alitalia nel Consiglio del tre giugno – conclude il ministro – sottoporrà questa corrispondenza all’attenzione del suo consiglio di amministrazione".
L’intervento del governo, che ha permesso l’utilizzo del prestito ponte per evitare una erosione del capitale per perdite al di sotto del minimo legale, ha permesso di "disinnescare il rischio intervenuto di un immediato avvio di procedura liquidatoria". Il ministro del’Economia, Giulio Tremonti, lo ha detto dopo aver accennato, ripercorrendo i dati di bilancio di Alitalia, alla circostanza per cui "al 31 marzo la residua consistenza del netto del gruppo risultava pari a meno 100 milioni". Per il ministro, il prestito ponte varato dal precedente governo "serviva a tenere in piedi la società". Ma stava rischiando di non centrare questo obiettivo "perché nel frattempo Alitalia riteneva che quel primo provvedimento non avrebbe garantito condizioni sufficienti "per mantenere la continuità aziendale". Così il governo è intervenuto nuovamente, con la norma inserita nel decreto fiscale varato nel cdm di napoli lo scorso 21 maggio, "per modificare il funzionamento" del prestito ed evitare così che gli organi societari portassero i libri contabili in tribunale.