Alla politica oggi serve una “Idea”

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Alla politica oggi serve una “Idea”

25 Novembre 2015

Ci sono lunghi secoli immobili e anni più intensi di un secolo intero. Così è il tempo che stiamo vivendo. È cambiato il mondo ed è cambiata anche l’Italia politica. Quella che abbiamo conosciuto e vissuto negli ultimi vent’anni non esiste più. Sono mutati i protagonisti, le sigle, i contenitori, i problemi, le sfide. In questa trasformazione persino le idee, le identità sembrano essersi smarrite, o appaiono inservibili e invecchiate.

 

Noi crediamo invece che le idee e le identità resistano, perchè nascono non solo dalla mente ma dal cuore. E perchè senza di esse fare politica non vale la pena: si riduce a gestione asfittica del potere. Le scosse che in questi anni hanno attraversato il nostro Paese hanno costretto aree politiche alternative a mettersi insieme il tempo necessario per riscrivere regole comuni, per tornare poi a fronteggiarsi in un’Italia nuova.

 

Ci abbiamo provato. In parte ci siamo riusciti. In parte invece si è prodotta un’incompiuta. In ogni caso, il risultato raggiunto ha segnato la fine di una fase e l’apertura di una nuova. Questi sconvolgimenti hanno terremotato il sistema politico. E il vecchio centrodestra, che era stato il baricentro di una lunga stagione imperniata sul conflitto tra berlusconismo e antiberlusconismo, ne ha pagato il prezzo più alto.

 

A disgregarci siamo stati tutti bravissimi. Ora, scavallata la vetta di metà legislatura, dovremo dimostrarci altrettanto bravi ad aggregare. Cosa serve adesso? Serve l’ennesimo partitino? No. Bisogna tornare indietro, coltivare la nostalgia, rifugiarsi nel già noto? Ancora meno.

 

Serve andare avanti, sapendo che tutto ciò che fin qui ha resistito nel campo alternativo alla sinistra non può essere guardato con atteggiamenti di immotivata superiorità, ma sapendo anche che non è sufficiente. Serve capacità di aggregazione, come concime che faccia crescere e ch e trasformi.

 

Serve mettersi in Movimento, per riscoprire e far riscoprire la passione per la politica: una politica che si finanzi con la partecipazione e con l’iniziativa, e che sappia mettere in rete anche attraverso il meccanismo della doppia appartenenza storie e mondi diversi. Serve tornare a rischiare in prima persona, senza avere mai paura di abbandonare il carro del "vincitore", perchè si crede nelle proprie idee più che nel potere.

 

Serve mettere in campo idee nuove per riscoprire identità antiche, serve unire e non erigere steccati. Serve una nuova classe dirigente, che non contrapponga alla politica la mistica della società civile ma sappia integrare la passione civile con il duro mestiere della politica. Servono dei contenuti nuovi, per trasformare la passione in iniziativa e crescere sulle grandi battaglie del nostro tempo.

 

Serve un’Identità che si traduca in Azione. Serve un’Idea.