“Alle Governiadi vince chi sa dialogare, condividere, proporre”
27 Giugno 2012
di RS
E’ una Beatrice Lorenzin dalla voce argentina, a tratti scanzonata, che raggiungiamo mentre si appresta a votare in Parlamento, qualche ora prima della puntata conclusiva di Ballarò. Argomento di cui vogliamo parlare, "Le Governiadi", il gioco di ruolo che l’onorevole del Pdl ha organizzato per il secondo anno a Bolsena, dal 5 all’8 Luglio: governare una città con tutto quello che una responsabilità del genere comporta. Senza dimenticare lo spread e l’eurocrisi, Lorenzin getta uno sguardo propositivo sul tessuto politico-economico del Paese, sulle opportunità e i valori dell’Italia che funziona.
Onorevole Lorenzin, le Governiadi servono a formare la classe dirigente. Ma attraverso quali criteri si svolge questa selezione?
Le Governiadi fanno emergere le leadership e questa è, in fondo, l’essenza di un gioco di ruolo. Per i partecipanti si tratta di affrontare un percorso decisionale complesso, intersecando esperienze e proposte diverse, per ottenere risultati concreti.
Chi vince?
I trascinatori, chi non ha paura di mettersi in discussione, di giocare una partita personale, di dimostrare di avere il controllo di se stesso.
"Role playing" è sinonimo di narrazione: che racconto emerge sulla nostra società?
La storia è quella di un’assemblea comunale dove il sindaco e i suoi assessori si incontrano e prendono decisioni, anche spinose, ma necessarie. L’idea di società che emerge è legata alla innovazione, alle competenze, alla risoluzione delle criticità, tutti fattori determinanti per gestire il territorio in tempi come questi.
Si parla molto di giovani, di ricambio politico, di facce nuove. Non vede il rischio di un uso strumentale della categoria di "giovane"? Qual è l’antidoto?
C’è sempre il rischio di essere strumentalizzati, vale per i giovani, ma anche per le donne. La differenza a mio parere la fanno le persone con le loro idee. Dobbiamo lavorare a un progetto politico omogeneo, anche generazionale, senza inseguire le sirene del giovanilismo.
Perché un amministratore locale dovrebbe partecipare alle Governiadi?
A Bolsena s’impara velocemente, si entra in una rete politico-economica autorevole, si ottengono strumenti e contenuti utili da riapplicare quando si torna a casa, a governare davvero.
S’impara cosa nello specifico?
A scrivere i bilanci pubblici, a sperimentare i decreti attuativi sul federalismo, s’imparano parole come sussidiarietà, privato sociale, riduzione della spesa, innovazione tecnologica. Temi sui quali la politica non può dividersi. Alle Governiadi hanno partecipato esponenti del PdL, del Pd, dell’Udc, persone disposte, come dicevo, a mettersi in gioco al di là delle appartenenze politiche.
C’è tutta una tradizione di giochi da tavola, giochi di ruolo e videogame – gli americani li chiamano political simulation game – che attende di essere esplorata sul web. Quale sarà lo sviluppo delle Governiadi su Internet?
Una "app", un’applicazione per offrire e condividere contenuti che siano una prosecuzione del nostro gioco di ruolo.
Cosa Le viene in mente se uso la parola "condivisione"
Empatia.