Alle primarie il Pd punta su Di Laura Frattura per sfidare Iorio alle Regionali
19 Luglio 2011
di g.l.
Che il Pd consideri le elezioni regionali molisane di novembre un primo test importante in vista delle Politiche del 2013, è comprensibile, ma che spinga addirittura per la vittoria alle primarie di coalizione di un candidato che ha militato per anni nel centrodestra, appare davvero clamoroso. Eppure, i democratici sostengono la candidatura di Paolo Di Laura Frattura, attuale presidente di Unioncamere Molise, candidato nelle liste di Forza Italia, al fianco di Iorio, prima nel 2000 e poi nel 2005 e che ora ha deciso di competere per le primarie del centrosinistra in Molise, previste per l’11 settembre e dalle quali verrà fuori il nome di chi sfiderà l’altro candidato alla presidenza della Regione: l’attuale governatore Michele Iorio (Pdl), appunto.
Dopo l’operazione “Terzo Polo”, già fallita in partenza perché la coordinatrice del Molise di Alleanza per l’Italia (partito centrista di Rutelli), Ermina Gatti, ha deciso di appoggiare proprio Paolo Frattura, entrano in gioco a sostegno del presidente Unioncamere direttamente i vertici nazionali del Pd. Un esponente della segreteria si dice abbia chiamato al telefono, la scorsa settimana, l’altro candidato del Pd alle primarie Antonio D’Ambrosio, (esponente storico della sinistra e uno dei fondatori del Pd in Molise, oltre che primo presidente in Regione) per convincerlo a ritirarsi e ad appoggiare Paolo Di Laura Frattura. Una telefonata che sarebbe stata confermata da fonti interne al partito.
Cinque sono gli esponenti del centrosinistra che concorrono per le primarie dell’11 settembre. Sono il consigliere regionale di “Costruire Democrazia”, Massimo Romano, l’ex presidente della Provincia di Campobasso Nicola D’Ascanio (del movimento civico “Liberiamo il Molise”), Antonio D’Ambrosio del Pd, il consigliere regionale del Pd Michele Petraroia e Paolo di Laura Frattura, che si definisce un “indipendente”. Quest’ultimo è sostenuto, però, dal segretario regionale del Partito Democratico, Danilo Leva e, come abbiamo detto, dalla coordinatrice regionale di Alleanza per l’Italia, Erminia Gatti. “Una campagna per le primarie che si caratterizzerà nel segno della lealtà e del confronto politico tra tutti i candidati”, è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa di presentazione.
Ma a poche ore dall’ufficializzazione dei nominativi è già scontro tra Nicola D’Ascanio e Paolo Di Laura Frattura. L’ex presidente della Provincia di Campobasso ha criticato proprio il passato politico di Frattura e la sua militanza nel centrodestra, che non ne farebbero il candidato ideale della coalizione. L’ultima parola sull’ammissibilità alla competizione elettorale per l’attuale presidente di Unioncamere Molise è toccata al Comitato promotore delle primarie, che nonostante tutto ha approvato la sua candidatura, sebbene con un solo voto di vantaggio, vista la spaccatura venutasi a creare tra i favorevoli alla sua candidatura e quanti sostengono, invece, la tesi dell’incompatibilità del passato di centrodestra di Frattura con l’attuale corsa per la presidenza della Regione nelle file del centrosinistra. Negli ultimi cinque anni, in effetti, Frattura ha sostenuto la campagna elettorale dell’attuale presidente della Regione Molise, Michele Iorio, che si appresterebbe a sfidare a novembre.
Ma se Iorio ha perso un “alleato” a vantaggio (o a svantaggio) della sinistra, ecco che scende in campo per il centrodestra il presidente di Assindustria Molise, Michele Scasserra, candidato al Consiglio regionale alle prossime elezioni a fianco del governatore uscente. Una candidatura che ha sorpreso anche Paolo Frattura, sia per la conoscenza e la stima che lega i due esponenti del mondo economico molisano, sia perché Scasserra attingerà allo stesso bacino di voti di Frattura. “La mia è una candidatura coerente con il mio percorso professionale” ha tenuto a precisare, quasi volendo distinguersi dalla scelta di Frattura che, nel frattempo, continua a ripetere che la sua figura è al di fuori dei partiti e degli schieramenti. Alla fine sarà l’elettorato a scegliere, ma risulta difficile immaginare uno spostamento così netto di voti dal centrodestra in favore di Paolo Di Laura Frattura, che nel frattempo è emigrato nell’altro schieramento.