All’incontro di Orvieto c’è anche il movimento Idea
29 Novembre 2015
Due giorni di interventi, un’occasione di incontro e confronto tra singole persone della società civile e diverse formazioni politiche accomunate da valori e principi imprescindibili. Mondi diversi, dunque, ma con obiettivi comuni: interesse nazionale, economia liberale e popolare, valori sociali e cristiani di riferimento, giustizia sociale, rispetto per le forze dell’ordine, attenzione ai corpi intermedi, lavoro ed occupazione. Questi sono alcuni dei contenuti politici ed alcune delle "battaglie" di cui si è discusso e che vanno affrontati affinché si crei con coraggio qualcosa di nuovo e di alternativo al Governo democratico di Renzi, dal momento che l’Italia rischia di diventare un Paese che non c’è…
Così potremmo sintetizzare il senso e lo spirito dell’incontro "Uniti si vince" organizzato nella suggestiva cornice del Palazzo del Popolo di Orvieto sabato 28 e domenica 29 novembre da Ettore Bonalberti (Alef Liberi e Forti), Carlo Giovanardi (Popolari Liberali) e Mario Mauro (Popolari per l’Italia). Anche il Movimento Idea ha partecipato all’iniziativa, così come – tra i tanti presenti- Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia o Patrizia Bisinella e Flavio Tosi di Fare. Tra i fondatori di Idea presenti, Luigi Compagna sottolinea come, nella piazza di Bologna che ha riunito buona parte degli interlocutori del centro-destra, mancasse un’unica grande bandiera: il tricolore, che deve invece rappresentare il simbolo di un’identità nazionale da riscoprire e fortificare.
Proprio dall’identità, collegata a doppio filo all’azione, è nato il Movimento Idea che, come ricorda Eugenia Roccella, è un passo fondamentale per ripartire dai territori e offrire contenuti riconoscibili per chi vuole costruire l’alternativa a Renzi, senza aver nostalgia del passato. Su questa linea anche Andrea Augello, lucido sull’analisi politica di una riunificazione tra cattolici e laici, tra ex-AN e liberali, possibile ma al contempo difficile (sopratutto senza la sintesi di una leadership forte e credibile come in passato fu Berlusconi). E’ necessario pertanto proporre strade nuove, e giornate come quelle di Orvieto possono aiutare in questa direzione. Dello stesso avviso Gaetano Quagliariello nelle sue conclusioni dell’incontro: "Occasioni come questa testimoniano che, partendo da un neo-comunitarismo, la nostra intuizione è stata corretta: non serve l’ennesimo partitino, ma un Movimento in grado di formare una nuova classe dirigente e di mettere insieme tutto ciò che si è disgregato specialmente negli ultimi due anni e mezzo."
Ribadendo la necessità di rafforzare la nostra identità, il messaggio emerso dal weekend di Orvieto è chiaro e condivisibile: dobbiamo ricompattare cittadini e classe politica, dobbiamo tornare a fare Politica (quella vera, con la "P" maiuscola), dobbiamo metterci la faccia e dobbiamo pertanto rimetterci in movimento! Per fare ciò, ricorriamo alle parole di Einstein citate in uno degli interventi di Orvieto: "La misura dell’intelligenza è data dalla possibilità di cambiare quando è necessario"…ora è necessario!