Altro che pellegrinaggi, Iran manda in onda nuovi missili balistici
06 Gennaio 2016
L’Iran ha annunciato oggi la sospensione della Umra, il pellegrinaggio alla Mecca (non obbligatorio per i musulmani), fino a quando le relazioni con l’Arabia Saudita non si saranno stabilizzate. "L’Iran ha ufficialmente sospeso il pellegrinaggio Umra Hajj sino a quando le condizioni di sicurezza non saranno assicurate ai pellegrini", ha detto il portavoce del governo iraniano. E’ un nuovo rilancio da parte di Teheran che però oggi sconta la condanna che arriva dal Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo l’assalto all’ambasciata saudita nella capitale iraniana, a seguito della esecuzione del chierico sciita Nimr al-Nimr decisa dal governo di Riad (nel testo del Consiglio di Sicurezza non ci sono riferimenti alla esecuzione).
Riad aveva interrotto le relazioni diplomatiche con l’Iran, i Paesi del Golfo hanno richiamato i loro ambasciatori, mentre il Bahrein ha sospeso i voli alla volta di Teheran. Tutto questo non ferma l’Iran che continua a sfidare la comunità internazionale: oggi i media iraniani mostrato le immagini di una nuova base militare, con missili balistici già testati a ottobre dall’esercito iraniano. La base è stata inaugurata daò presidente del Parlamento Ali Larijani. "La Repubblica islamica dell’Iran ha ottimi rapporti con i suoi vicini e il crimine contro la Ummah islamica e le violazioni dei diritti umani saranno posti di fronte all’opinione pubblica mondiale", ha detto invece il presidente iraniano Rohani, "l’Iran crede che la diplomazia e i negoziati siano il modo migliore per rimuovere le differenze e i problemi della regione e invita tutti i paesi a cooperare nella lotta contro il terrorismo".
Ma il timore che l’escalation tra le due potenze del mondo islamico continui resta alto, con gli analisti che puntano gli occhi sullo Stretto di Hormuz, unico sbocco del Golfo persico sull’Oceano indiano, che l’Iran potrebbe minacciare di bloccare, impedendo il passaggio delle petroliere. Negli Stati Uniti, a farsi sentire è stato Donald Trump: "Abbiamo fatto dell’Iran una potenza", ha detto il candidato alle primarie repubblicane a Foxnews "vogliono il petrolio, vogliono i soldi e tante altre cose". Trump ha difeso quindi l’Arabia Saudita: "Io vorrò aiutare l’Arabia Saudita vorrò proteggere l’Arabia Saudita, ma l’Arabia Saudita dovrà aiutarci economicamente, prima che il prezzo del petrolio cominciasse a scendere guadagnavano un miliardo al giorno".
Dall’Europa, il ministro degli esteri tedesco Steinmeier ha parlato a telefono con sauditi e iraniani chiedendo una de-escalation. Intanto, da Riad, parla Staffan De Mistura, inviato Onu per la crisi in Siria: l’Arabia Saudita ha garantito che la crisi con l’Iran non avrà ripercussioni negative sul processo di pace siriano, fa sapere De Mistura. I colloqui sulla Siria dovrebbero iniziare in Svizzera entro la fine di gennaio. Dopo Riad, sabato prossimo De Mistura sarà a Teheran.