Amministrative, a Isernia scatta il toto candidati per l’erede di Melogli
24 Gennaio 2012
Messe in archivio le Regionali – anche se si resta ancora in attesa del verdetto del Tar del Molise sui ricorsi presentati dal centrosinistra – all’orizzonte si profila un nuovo scontro: le Amministrative. Il Viminale ha ufficializzato le date: si andrà alla urne il 6 maggio, mentre gli eventuali ballottaggi sono previsti per il 20. Sarà il primo importante banco di prova per le due principali coalizioni dopo il voto di ottobre. Un’occasione per capire qual è lo stato di salute dei partiti, fiaccati da una delle competizioni elettorali più dure dell’ultimo decennio. Ma è un’occasione anche per verificare se la situazione politica nazionale sta in qualche modo condizionando l’elettorato molisano.
In effetti il primo nemico da battere, per entrambi gli schieramenti, è l’astensionismo. Il crollo del numero di votanti registrato alle ultime Regionali potrebbe avere un seguito. L’aumento di tasse e balzelli, il rincaro dei carburanti (e dei prezzi in generale) decisi dal governo Monti hanno lasciato il segno, come dimostrano le proteste di questi giorni che stanno paralizzando l’Italia. Le scelte sono state fatte da un governo tecnico, certo. Ma per l’opinione pubblica la politica resta sul banco degli imputati.
D’altra parte, le Amministrative rappresentano una buona occasione per recuperare credibilità e fiducia. In Molise una delle sfide più attese è senz’altro quella per il rinnovo del consiglio comunale di Isernia. Dopo due mandati, va in archivio l’era Melogli, sindaco del centrodestra. In tanti, naturalmente, ambiscono a raccogliere la sua eredità. In questi giorni circolano tanti nomi. Tra i più gettonati, negli ambienti del Popolo della Libertà, c’è quello di Rosa Iorio, attuale assessore comunale ai Lavori pubblici. In tanti sono pronti a sostenere la sua candidatura: diversi esponenti del partito (ma anche altri gruppi vicini al centrodestra) hanno detto che potrebbe essere proprio lei la persona giusta per Palazzo San Francesco. Di ufficiale, comunque, non c’è nulla. Né la diretta interessata ha sciolto le riserve. Nello stesso partito ricorre con insistenza anche il nome dell’ex presidente della Provincia, Raffaele Mauro. Anche lui, per ora, preferisce non parlare. Nel Pdl ci sono poi delle voci soliste. Una di queste è rappresentata dal consigliere comunale Giuseppe Lombardozzi. Nei giorni scorsi ha proposto a tutti i partiti di fare un passo indietro e di formare una lista civica trasversale per superare questa fase di emergenza e, al tempo stesso, per consentire alla politica di riacquistare la fiducia dei cittadini. In realtà, la sua proposta sembra destinata a cadere nel vuoto. Difficilmente, infatti, centrodestra e centrosinistra deporranno le armi. Anzi, le continue voci sui possibili candidati alla poltrona di sindaco – da ambo le parti – lasciano intendere che un’amministrazione civica per così dire “tecnica”, un fac-simile del governo Monti, a Isernia è improponibile. Certo è che la partita per le candidature è ancora tutta da giocare.
Almeno nel centrodestra, la scelta alla fine dovrebbe essere affidata alle primarie. Il coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Ulisse Di Giacomo, lo ha detto in più di un’occasione. Il Pdl le farà, ha assicurato. E le proporrà anche agli alleati. Salvo trovare ampie convergenze su un unico candidato. Per ora, comunque, appare prematura ogni considerazione. Certo è che la situazione al momento appare estremamente delicata. A complicare le cose ci si è messa anche la crisi alla Provincia di Isernia, anche se – secondo diversi osservatori – sarebbe direttamente collegata all’approssimarsi delle Comunali. Domani i partiti dovrebbero incontrarsi proprio per cercare di superare lo stallo che è venuto a crearsi nell’ente di via Berta. Almeno a parole tutti vogliono trovare una soluzione. Del resto – ha detto ancora il coordinatore del Pdl – non si può perdere tempo a litigare per poltrone e candidature mentre la gente perde il lavoro. A questo punto, ha detto più o meno velatamente il senatore di Giacomo, tanto vale che il presidente Mazzuto si dimetta, mandando tutti a casa. Per sempre, visto che Monti ha deciso di abolire le Province.
Naturalmente neanche il centrosinistra è esente dalle schermaglie. Quelle primarie che persino l’Italia dei Valori (di solito “allergica”) non aveva escluso, potrebbero non farsi. Lo ha fatto capire il segretario regionale del Partito democratico Danilo Leva. Nel caso in cui dovesse essere individuata una personalità forte, fuori dagli schemi tradizionali, la scelta del candidato potrebbe essere affidata direttamente alle segreterie di partito. Nessuno lo dice apertamente, ma sembra che l’identikit corrisponda a quello dell’avvocato Ennio Mazzocco. Ma qualche mal di pancia già lo ha provocato. Proprio l’Idv, attraverso il capogruppo al Comune, Edmondo Angelaccio, ha detto che prima di scegliere il candidato bisogna sedersi a tavolino e discuterne. Tradotto: non accettiamo imposizioni.
Provocatoria, invece, la presa di posizione del movimento del Guerriero Sannita: ieri il presidente regionale del movimento, Giovanni Muccio, ha convocato una conferenza stampa a Isernia per proporre la sua candidatura a sindaco: “Sono io – ha detto – la personalità forte e fuori dalle logiche di partito che sta cercando Leva. Per questo chiedo ai partiti del centrosinistra di sostenere la mia candidatura a sindaco”. Restando nel centrosinistra, un altro nome che piace alla base è quello di Alberto Gentile. L’ex assessore comunale, al fine di stimolare il dibattito in seno alla coalizione, da oltre un anno si è messo a disposizione. Diversi militanti sono pronti a sostenerlo. Ma le segreterie tacciono. Almeno per ora. Nel frattempo in città sta mettendo radici un nuovo movimento, che non intende scendere a patti né con il centrodestra, né con il centrosinistra. Il nuovo gruppo si chiama “Isernia viva” e avrebbe già individuato un suo candidato sindaco. È Giuseppe Laurelli, già assessore a Palazzo San Francesco.
Comunque vada, sarà un maggio da brividi, in Molise. A maggior ragione perché il 17 maggio il Tar Molise entrerà nel merito dei ricorsi presentati per chiedere l’annullamento delle elezioni Regionali. Proprio ieri pomeriggio in Prefettura a Campobasso – riferisce l’Ansa – sono iniziate le verifiche sulle operazioni di voto. Ma almeno per ora non ci sarà il riconteggio delle schede, così come ipotizzato in questi giorni.