Amministratori per il NO al referendum costituzionale
11 Settembre 2016
di Redazione
“Amministratori per il NO” è un ciclo di interviste dell’Occidentale con i sindaci, i consiglieri comunali e regionali, impegnati nella campagna per il No al referendum costituzionale. Gli amministratori locali spiegano le ragioni per cui hanno aderito ai comitati civici del ‘No che serve‘ e perché giudicano sbagliata la riforma costituzionale Renzi-Boschi. Una riforma, quella votata a colpi di maggioranza in parlamento, che appare non solo pasticciata ma anche pericolosa. Perché minaccia le autonomie locali e favorisce il ritorno dello Stato accentratore su materie decisive per la vita e lo sviluppo del nostro Paese, a cominciare dalle politiche del lavoro. Per non dire del colpo che si rischia di infliggere alle specificità regionali e al Mezzogiorno con la modifica dell’articolo 119 della Costituzione. Proprio in una città del Sud, a Matera capitale della cultura 2019, il prossimo 8 e 9 Settembre si svolgerà la “Festa del No” al referendum, organizzata dai comitati civici del ‘No che serve’ con l’Occidentale.
La critica rivolta dagli amministratori locali alla riforma si estende al metodo usato dal presidente del consiglio, Matteo Renzi, durante la campagna referendaria. Un metodo giudicato arrogante, divisivo, ben lontano da quella visione comune che fu alle radici del nostro patto costituzionale. Sindaci e amministratori denunciano la propaganda discontinua di Renzi sul referendum costituzionale, che rischia solo di allontanare ancora di più i cittadini dalla politica e dal palazzo. Il premier ha prima personalizzato il referendum (“se perdo me ne vado”), poi ha fatto retromarcia cercando di spersonalizzarlo (“non è la mia riforma”), annunciando infine che “il governo durerà fino al 2018” comunque vada a finire la consultazione referendaria. Un Renzi contraddittorio, che appare indebolito politicamente, e rischia di pagare a caro prezzo le sue giravolte come i provvedimenti demagogici e profondamente sbagliati presi durante la sua azione di governo. Un Renzi, soprattutto, dicono stupiti gli amministratori, che ha dimenticato la sua esperienza di primo cittadino a Firenze. Altro che sindaco d’Italia!
Dalle interviste raccolte nel nostro speciale, infine, emerge che quello degli amministratori non è un No conservatore e preventivamente contrario ad ogni idea di riforma della nostra carta costituzionale. Il Paese va riformato ma in modo diverso da come ha fatto Renzi, e chi amministra i territori indica la strada, i contenuti, il merito di una vera riforma condivisa, svincolata dalle polemiche contingenti del dibattito politico, che sappia risolvere i conflitti di competenza, renda più competitiva ed efficiente l’azione amministrativa, e tuteli il principio della sussidiarietà alla base del nostro ordinamento costituzionale.
«Riforma colpo mortale alle autonomie», intervista a Piergiorgio Massidda, consigliere comunale a Cagliari. [in corso di pubblicazione]
[Pubblicato il 23 Agosto 2016, pagina in aggiornamento]