Anche le presidenziali austriache erano fake news

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Anche le presidenziali austriache erano fake news

16 Dicembre 2017

Vi ricordate come vennero accolti dai giornaloni i risultati delle ultime elezioni presidenziali in Austria e la vittoria del verde Van der Bellen? Un argine al ‘populismo’ e alla ‘xenofobia’, lo stop europeo alle politiche sull’immigrazione di Donald Trump e all’isolazionismo inglese stile Brexit. Beh, erano fake news. Il presidente austriaco, sempre Van der Bellen, ha appena dato via libera alla formazione del nuovo governo.

Una coalizione tra il Partito popolare (Övp) e, udite udite, il Partito liberale (FpÖ), quello degli euroscettici e nazionalisti Strache e Hofer, dipinti come una specie di neonazisti e che invece adesso diventeranno Strache vicecancelliere (a destra nella foto, con il presidente) e i suoi parlamentari ministri di dicasteri pesanti come Esteri, Interno, Difesa, Infrastrutture.

Con il beneplacito di Van der Bellen, il quale, al di là del monito sull’europeismo, ha anche augurato buon lavoro ai suoi avversari storici. Insomma l’Austria sarà molto meno progressista di come ce l’avevano raccontata. Tra le politiche già concordate nella coalizione di governo possiamo elencare: una  frenata sui processi di integrazione tra gli stati membri Ue; l’opposizione all’ingresso della Turchia nell’Unione; condanne minime più pesanti per reati violenti e sessuali; più polizia nelle strade; operazioni di contrasto verso l’islam politico; maggiori controlli sui confini nazionali e ingressi selezionati solo per immigrazione qualificata.

Test di lingua più serrati per i figli degli immigrati che frequentano le scuole austriache e stop agli aiuti alle famiglie dei nuovi arrivati che non fanno studiare abbastanza i loro figli; riduzione dei servizi sociali destinati agli immigrati nei primi cinque anni di permanenza in Austria e in generale tagli agli aiuti destinati agli immigrati, considerati, gli aiuti, un fattore di attrazione verso il Paese. Ancora tagli alla spesa pubblica e riduzione del carico fiscale (fino a millecinquecento euro all’anno per le famiglie), stop a ogni tassa patrimoniale.

Ciliegina sulla torta: produrre il 100% dell’energia austriaca da fonti rinnovabili entro il 2030 e mantenere il divieto alle centrali nucleari. Ma il verde non era Van der Bellen?