Anche le Regioni Rosse firmano contro Prodi e il suo governo
18 Novembre 2007
Si conclude oggi la tre giorni organizzata da Forza Italia per raccogliere firme contro il governo Prodi. Il partito di centro destra ha dispiegato i suoi gazebo in tutte le vie e le piazze principali delle città, dove molte persone, non soltanto i militanti, hanno aderito all’iniziativa. L’atmosfera intorno agli stand azzurri è tranquilla. Ma le persone che si fermano si dicono “stanche di vivere in un Paese dove non c’è più sicurezza”. I firmatari non sono solo simpatizzanti azzurri, ma arrivano dalle fila di tutto il centro destra, e non solo.
Passando da una regione all’altra del Paese, la situazione non sembra cambiare di molto. Affluenze in continuo aumento e grande stanchezza nei confronti del teatrino politico di Romano Prodi. La sorpresa maggiore giunge dalle cosiddette Regioni Rosse, quelle governate ininterrottamente dalla sinistra – prima Pci, poi Pds quindi Diesse – per oltre mezzo secolo. In Emilia Romagna, dove sono stati allestiti seicento gazebo, si fa la fila per firmare. “A firmare non sono stati soltanto i militanti di Forza Italia, ma anche numerosi simpatizzanti di Alleanza Nazionale e Udc”, come hanno spiegato dal coordinamento regionale. E proprio gli organizzatori locali della manifestazione si sono detti “felici di un simile risultato. Il fatto che abbiano aderito anche cittadini di altri partiti di centro destra è il segnale che il popolo è unito, compatto e determinato”. Se Fini e Casini hanno preso le distanze dall’iniziativa di Berlusconi, lasciandolo scendere in piazza con le sue sole forze, a saldare la frattura, dunque, sono stati i cittadini, che “hanno manifestato la voglia comune di porre fine a questo Governo”, come è stato detto dai coordinamenti.
Intanto, anche nell’Umbria rossa, sempre più al centro delle cronache per il suo cattivo governo, l’adesione è stata sorprendente. Nonostante non pochi siano stati gli ostacoli che le amministrazioni locali hanno posto agli organizzatori. “Diverse amministrazioni comunali hanno fatto di tutto per ostacolare lo svolgimento della manifestazione”, spiega il coordinatore regionale di Forza Italia, Luciano Rossi. “In certi comuni, è stato chiesto pagare una tassa di ben cinquanta euro per il suolo pubblico, per poter posizionare il gazebo”.
“In Toscana i gazebo azzurri sono letteralmente presi d’assalto da gente che vuole firmare per mandare a casa Romano Prodi", spiega Paolo Amato senatore forzista che ha seguito la manifestazione da Firenze. "È un successo politico, prima ancora che organizzativo. Le persone non ne possono più di questo Governo”, ha detto a l’Occidentale. Sempre in Toscana ma spostandosi dal capoluogo, “significativo” è stato il livello di afflusso registrato a Pisa, città da molto tempo in mano alla sinistra. Un nostro collaboratore ha raccontato che non soltanto nel centro storico, ma anche nelle zone più periferiche, come la località di San Giuliano Terme, “i gazebo sono stati presi d’assalto.” E ha aggiunto: “La gente si è resa conto che Prodi non è più in grado di governare”.
Non sono mancati piccoli episodi intimidatori e di violenza. A Lucca, dove l’affluenza è stata buona, durante la raccolta di firme è stato dato fuoco ad una bandiera di Forza Italia e soltanto grazie all’intervento tempestivo di quanti si trovavano allo stand è stato possibile evitare l’incendio dell’intera struttura. Ad Alatri, nella provincia di Frosinone, dove l’organizzatrice del Saturno Film Festival ha “tentato, con modi violenti, di impedire una manifestazione libera, pacifica e regolarmente autorizzata”, ha spiegato Antonello Iannarilli, senatore di Forza Italia.
In Friuli Venezia Giulia, in cui nella sola mattinata di ieri erano state raccolte più di quindicimila firme, l’affluenza non è stata soltanto presso i gazebo, ma anche nelle sedi del partito azzurro. In Puglia, nonostante il maltempo, sono state “decine di migliaia i cittadini che hanno firmato”, come ha raccontato il coordinatore regionale di Forza Italia, Raffaele Fitto.
Roma e Milano sono state le città visitate dal Presidente, Silvio Berlusconi, accolto dalla folla. Berlusconi è sceso in piazza in modo un po’ diverso da come fa abitualmente la sinistra: niente megafoni e urla, niente striscioni, niente comizi. Si è trattata di una visita composta e pacata: toni duri, ma rispettosi. A Roma c’era un clima di festa e non di guerra. Il Presidente, dopo che venerdì sera ha posto la sua firma presso il gazebo di Piazza San Lorenzo in Lucina, ieri ha salutato i cittadini da un barcone, che ha attraversato il Tevere.