Anche per l’Abruzzo il futuro guarda alla Macroregione Adriatico-Ionica
02 Settembre 2011
di I. M.
Si parla tanto di strategie di cooperazione e di coordinamento di azioni comuni nei macrosettori politici ed economici in ambito UE. Quale miglior modo per realizzare questo scopo se non incentivando progetti di coesione economica, politica, sociale e culturale che abbraccino paesi appartenenti alla stessa area geografica per incentivarli a coordinare le proprie strategie? E’ questo l’intento che anima la creazione della Macroregione Adriatico–Ionica, un innovativo progetto di cooperazione territoriale fra regioni e nazioni mosse dall’aspirazione di realizzare, attraverso una politica congiunta, uno sviluppo equilibrato, sostenibile ed altamente competitivo nel panorama europeo e globale.
La macroregione coinvolge paesi come l’Albania, la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, la Grecia, l’Italia, il Montenegro, la Serbia, la Slovenia e vede l’attiva partecipazione di attori regionali e statali. Questa peculiare forma di assetto organizzativo di carattere macroregionale rappresenta uno strumento efficace per orientare la gestione di politiche settoriali in macrocomparti nevralgici quali trasporto, sanità, sviluppo economico, ambiente, cultura, politiche agricole e rurali. Entrando nello specifico, i fulcri tematici attorno a cui orbita il progetto sono: la realizzazione del principale obiettivo comunitario di una forma di sviluppo sostenibile, un’efficace azione di salvaguardia dell’ecosistema marino ed ambientale, un miglioramento della rete delle comunicazioni ed un energico incentivo per favorire crescita e sviluppo di questa macro-area d’Europa.
Il riconoscimento della Macroregione da parte dell’UE è fondamentale perché si tradurrebbe nella prassi in un incremento di potere attrattivo per i flussi d’investimenti UE in loco ed in un potenziamento di azioni sinergiche volte alla realizzazione di comuni progetti di rilievo. Ed è per questo che il vicepresidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, definisce la sfida lanciata dalla Macroregione “impegnativa ma necessaria”, riconoscendo le notevoli opportunità che essa produrrebbe per l’intera area coinvolta, quindi anche per la nostra regione.
“E’ importante essere riconosciuti dall’UE, esser messi in condizioni di partecipare a finanziamenti a bando ed acquisire un necessario potere contrattuale con organismi finanziari ed economici nazionali ed europei, detenendo la forza necessaria per penetrare nei mercati economici confinanti. Il 2014, anno in cui è fissato il termine per la concretizzazione del progetto che da vita alla Macroregione Adriatico-Ionica è alle porte – prosegue Castiglione, sottolineando la necessità di arrivarvi preparati con proposte progettuali definite, che tengano conto delle priorità di questo territorio che conta quasi 100 milioni di abitanti, e che rispondano concretamente alla logica della concertazione interregionale in materia di sviluppo economico, sanità ed infrastrutture.
Castiglione conclude con l’intento di armonizzare la strategia industriale della regione Abruzzo – incentrata su reti d’impresa e poli d’innovazione – con le scelte politiche macroregionali: “farò in modo che all’interno del progetto trovi posto la nostra politica industriale, ormai ben delineata e coerente con quanto avviene a livello europeo”. L’obiettivo finale è “lo sviluppo di una politica interregionale univoca che, per fare un esempio, preveda un’unica strategia infrastrutturale comprendente nodi logistici specializzati e d’eccellenza evitando inutili duplicazioni e potenziali nodi competitivi”.