Ancora ombre sul delitto di Iole Tassitani
04 Gennaio 2008
di redazione
“Sono fantasie”, così il capo della Direzione distrettuale
antimafia di Venezia, Vittorio Borraccetti, ha liquidato le supposizioni
giornalistiche secondo le quali Iole Tassitani sarebbe stata uccisa perchè aveva riconosciuto il
suo sequestratore, Michele Fusaro.
Il magistrato, che ribadisce come il contenuto dell’ interrogatorio di
Fusaro sia stato secretato, sottolinea che sono prive di fondamento anche
le ipotesi secondo le quali l’impiegata 42enne di Castelfranco sarebbe
stata assassinata mentre tentava di fuggire dall’appartamento di Fusaro, a
Bassano, luogo dove l’indagato ha detto di averla tenuta sequestrata per
qualche giorno.
Borraccetti ha commentato allo stesso modo anche indiscrezioni
che parlano di approfondimenti nei confronti di Fusaro per altri delitti
irrisolti in Veneto nei quali le vittime erano state trovate mutilate.
Intanto, nessuno ha chiesto di poter
incontrare Michele Fusaro in carcere: nemmeno i suoi familiari. L’uomo è rinchiuso
in isolamento nel carcere di Vicenza, dallo scorso 23 dicembre.
L’unica persona che ha lo ha visto, oltre ai suoi
legali e agli inquirenti, è il cappellano del carcere. “Sta vivendo un
momento tragico e confuso – ha detto don Agostino Zenere, al quotidiano il Corriere del Veneto – a Fusaro ho consigliato
di utilizzare le ore trascorse in isolamento per riflettere affinchè possa
trovare dentro di se la verità”. Il prete, per rispettare il segreto, non
rivela i contenuti dei colloqui ma ricorda di aver incontrato Fusaro “poco
dopo il suo arresto su sua esplicita richiesta. Quell’ uomo ha vissuto una
esperienza fuori dal normale e ora ha bisogno di fare chiarezza”, ha
dichiarato il prete.