Ancora una mossa per Obama: la grazia per Manning

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Ancora una mossa per Obama: la grazia per Manning

18 Gennaio 2017

Il soldato Bradley Manning, l’uomo che passò a Julian Assange e a Wikileaks decine di migliaia di “cables” riservatissimi sarà libero a maggio. E’ l’ultima mossa di Obama prima di cedere il passo a Trump. E Julian Assange, co-fondatore di Wikileaks, ha ringraziato gli attivisti che hanno sostenuto la sua campagna per ottenere da Barack Obama la grazia, ma non ha fatto alcun accenno alla promessa di consegnarsi alla giustizia Usa in cambio della clemenza per la talpa del ‘Cablegate‘. La pena di Manning era di 35 anni di carcere. E la decisione di Obama arriva dopo i due tentativi di suicidio e il cambio di sesso che ha reso Manning un transgender.

Manning era analista dell’intelligence militare e ad averlo condannato era stato un tribunale militare: nel 2010 aveva fatto trapelare centinaia di migliaia di documenti sia militare che diplomatici segreti. Nel 2013 cambia nome in Chelsea dicendo di sentirsi donna e nel 2016 tenta il suicidio per ben due volte. Oltre ad uno sciopero della fame per cercare di ottenere la copertura finaziaria dall’esercito per pagare le spese necessarie al cambiamento di sesso

E’ così che dopo sette anni di carcere, Obama, prima di lasciare per sempre la Casa Bianca ha deciso di concedergli la grazia e renderlo nuovamente un cittadino libero il 17 maggio di quest’anno e non direttamente nel 2045.

Venerdì scorso il fondatore di WikiLeaks, si era detto disposto ad essere stradato negli Stati Uniti se fosse stata concessa la grazia alla sua principale fonte di notizie. Così aveva scritto su twitter: “Se il presidente degli Stati Uniti Barack Obama perdona Manning prima di lasciare l’incarico il 20 gennaio, quando entrerà in carica Donald Trump, Assange accetterà di essere estradato negli Stati Uniti”, si leggeva nel post, che allo stesso tempo parlava di “chiara incostituzionalità” delle accuse.