Anemone: “Non ho dato denaro a nessuno, tanto meno a Zampolini”
03 Maggio 2010
di redazione
"Non ho dato denaro a nessuno, tanto meno ad Angelo Zampolini, e non ho contribuito ad acquistare le case di nessuno": così il costruttore Diego Anemone dopo le notizie che lo hanno riguardato negli ultimi giorni. "Il mio assistito continua a proclamarsi completamente estraneo a ogni addebito" ha detto l’avvocato Gianluca Riitano, uno dei difensori dell’imprenditore al centro dell’inchiesta in corso a Perugia sugli appalti per i Grandi eventi.
"Anemone chiarirà tutto – ha spiegato ancora l’avvocato Riitano – una volta uscito dal carcere". La misura cautelare disposta nei suoi confronti dal gip di Perugia Paolo Micheli è di tre mesi e terminerà domenica prossima. L’ipotesi sulla quale sta lavorando la procura di Perugia è che fosse riferibile a Diego Anemone il denaro depositato in banca dall’architetto Zampolini, che aveva lavorato anche per lo stesso imprenditore, e quindi utilizzato per formare assegni circolari.
Titoli poi impiegati – secondo la ricostruzione accusatoria – per l’acquisto di case nella disponibilità del ministro Claudio Scajola, dei figli di Angelo Balducci e del generale della guardia di finanza Francesco Pittorru.