Anm: Renzi ci riceva o protesta, Davigo: Giustizia rischia collasso
02 Ottobre 2016
Anm, la Associazione Nazionale Magistrati, pronta alla protesta, compreso eventuale sciopero, sulla “mancanza cronica di investimenti” nel settore della giustizia, che si avvicina al “collasso”. Non è tenero il giudizio dei giudici italiani su Renzi, Anm, con la giunta guidata da Piercamillo Davigo, chiede un incontro “urgente” al presidente del Consiglio e al ministro della Giustizia. Sul tavolo ci sono: investimenti per il settore; l’eliminazione dalla riforma del processo penale di quelle norme che “faranno saltare le indagini”, soprattutto in materia di corruzione, e che “obbligano i pm a svuotare gli armadi” piuttosto che accertare i reati, come dice Davigo. Infine il ripensamento del decreto che ha prorogato il solo pensionamento dei vertici della Cassazione.
Insomma l’orientamento di Anm per ora è tentare il dialogo con il governo sul sulla riforma del processo penale, sulle pensioni delle toghe e sugli investimenti per la giustizia; ma nello stesso tempo tenersi pronti a imbracciare l’arma della protesta, magari insieme con la avvocatura e con i sindacati del personale giudiziario. E’ la linea scelta all’unanimità dopo una lunga giornata di confronto dall’Associazione nazionale magistrati e su cui il parlamentino delle toghe è riuscito a non dividersi. Il gruppo di “Area” (che rappresenta le correnti di sinistra dell’associazione) avrebbe voluto che si desse subito un segnale forte; il gruppo di “Autonomia & Indipendenza”, che fa capo a Davigo, invece sembra più trattativista, in attesa di capire dove porterà la decisione di Renzi di ritirare la fiducia sulla riforma del processo penale, colta come un segnale di apertura.
Intanto i vertici dell’Anm avvieranno contatti con gli altri comparti della giustizia per arrivare magari a una mobilitazione comune, senza la quale comunque il 14 ottobre prossimo le toghe decideranno da sole le “più opportune iniziative di protesta”. La lunga giornata dell’Anm era cominciata presto, con la convocazione a Roma dei capi degli uffici giudiziari (a cominciare dal Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo), per lanciare tutti insieme l’allarme sul rischio collasso di tribunali, procure ordinarie e generali e Corti d’appello. Novemila posti destinati al personale amministrativo sono vuoti, la scopertura media è del 21%, con punte superiori al 50%. “Quale azienda potrebbe funzionare con scoperture del 52% del personale?”, si è chiesto Davigo. “Con il ministro Orlando il dialogo c’è, ma non bastano le buone intenzioni” sottolinea Davigo, che con i colleghi giudica “del tutto insufficienti” le misure messe in campo per la giustizia.