Annapolis: i Sauditi saranno presenti, forse anche la Siria
24 Novembre 2007
di redazione
Quando il Presidente Bush darà il via alla conferenza di Annapolis, nel Maryland, il prossimo martedì, lo farà alla presenza dei leader sauditi e forse anche quella dei siriani, sempre che si accetti come condizione quella di parlare delle alture del Golan, sotto controllo israeliano dal 1967.
Anche se quella di Annapolis ha tutti i crismi per essere considerata il primo tentativo di raggiungere una pace arabo-israeliana da molti anni questa parte, c’è da dire che non sta partendo con il piede giusto, visto il fatto che il principe saudita Saud al-Faisal, ha messo in chiaro che non stringerà la mano dei delegati israeliani.
Altri motivi di pessimismo sono la debolezza politica del Presidente Bush, la divisione dei territori palestinesi tra Fatah e Hamas e la relativa debolezza del Primo Ministro israeliano Olmert, non solamente per motivi di salute.
Un dato positivo può invece essere rappresentato dalla unione in un singolo “blocco politico” dei leader arabi che generalmente rappresentano invece differenti punti di vista. Il principe Saud ha infatti rivelato che “la posizione dei sauditi [in merito alla partecipazione alla conferenza ndr] è stata esitante fino a ieri” e che se non fosse stato per il “consenso degli arabi” i sauditi non sarebbero diretti ad Annapolis.
Quanto ad una partecipazione dei siriani si è espresso invece il ministro degli Esteri del governo di Damasco, Walid al-Moallem, che ha dichiarato: “Non decideremo di partecipare fino a che non ci perverrà un’agenda della conferenza in cui la seconda questione sarà considerata quella relativa alle alture del Golan, occupate dagli israeliani”.