Annulliamo la festa di Repubblica

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Annulliamo la festa di Repubblica

04 Giugno 2012

Il 2 giugno ce lo siamo lasciati alle spalle ormai da più di 48 ore ma ancora stiamo faticosamente digerendo tutta la polemica/tormentone dell’“annullare la parata del #2giugno e destinare i fondi alle popolazioni colpite dal #terremoto”.

Sì perché nei giorni scorsi politici, giornalisti e social network dipendenti hanno scatenato una vera e propria guerriglia mediatica a suon di tweet, post, appelli, petizioni e dichiarazioni perché venissero annullate le celebrazioni per la festa della Repubblica per destinare i fondi alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia. Tra uno “Spalare e non sfilare”, un “Presidente, annulli la parata del 2 giugno” e “Non mi sembra proprio il tempo delle parate”, passando per chi ha definito la festa una “sagra dello spreco e dell’insensibilità sociale”, la polemica è stata tanto rovente quanto pretestuosa e inutile.

Ma la prossima settimana di festa ce ne sarà un’altra e non durerà una mattinata ma ben quattro giorni, dal 14 al 17 giugno. Quella di Repubblica, La Repubblica delle idee – Scrivere il futuro. Il direttore del quotidiano, Ezio Mauro, ha presentato così l’evento: “è una festa, un festival delle idee, un grande appuntamento tra Repubblica, le sue firme, le persone che hanno contribuito a interpretare per Repubblica i grandi temi, i grandi fatti, i grandi personaggi delle vicende interne, delle vicende internazionali, e i nostri lettori. Quindi quattro giorni di discussione, quattro giorni di dibattito, quattro giorni di incontro anche, non soltanto di incontri”.

Ma non solo dibattito. Lo stesso giornale che ha dato ampio spazio al tormentone “#no2giugno”, si appresta a celebrare un super evento con tanto di cast da capogiro: da Margherita Hack, Anthony Giddens, Alessandro Baricco, Umberto Eco a Francesco De Gregori, Luciano Ligabue, Bernardo Bertolucci i nomoni si sprecano. Il tutto, poi, sarà condito con spettacoli di musica, teatro e cinema a volontà. Un festival con i fiocchi, insomma.

Voi a questo punto, incuriositi dal ricco calendario di eventi, vi chiederete: dove si svolgerà mai questa mega festa? A Bologna, a una quarantina di chilometri dalle macerie provocate dal terremoto. Una roba da chiederne la cancellazione immediata, se si fosse coerenti con la feroce ‘battaglia’ portata avanti nei giorni scorsi. Del resto perché cancellare la festa della Repubblica e non quella di Repubblica? In alternativa, sarebbe bello che il quotidiano diretto da Ezio Mauro devolvesse tutto (e sottolineiamo tutto) il ricavato del festival alle popolazioni colpite dal sisma…