Anzio criminale, 1 altro morto. Come a Roma sono storie di droga
28 Maggio 2013
di redazione
Anzio criminale. Ma è tutto il litorale e la Capitale che sembrano sprofondare nel poliziottesco. Sangue e omicidi macchiano il giorno dopo le elezioni a Roma, mattina, pomeriggio, sera, scatenando anche la polemica tra i candidati al ballottaggio sulla questione sicurezza. Anzio, via Italia. Due ventenni, Daniele Righini e Massimiliano Cencioni, con precedenti per droga, vengono freddati nella loro Peuget. E’ una esecuzione che per freddezza ricorda quella del figlio del boss della mala barese avvenuta un paio di settimane fa. Daniele è morto, Massimiliano versa in gravi condizioni in ospedale. Poche ore prima, Tor Sapienza, e poi Fiumicino, altre due esecuzioni con un colpo alla testa. A Fiumicino Pietro Rasseni viene freddato davanti alla moglie e i figli sulla porta di casa. Anche lui aveva piccoli precedenti. Il killer scappa su uno scooter. A Tor Sapienza, tra i palazzoni della periferia romana, muore invece un uomo di 62 anni, Claudio D’Andria, anche lui indagato in passato per spaccio di stupefacenti. Era l’ex custode e usciere degli uffici comunali della zona. Sembrano storie da romanzo criminale, piccole storie di tossici e spacciatori e vendette e ritorsioni come in qualche storia di vita di Pasolini. La Roma a mano armata si risveglia, si polemizza sulla mancata sicurezza, ma questo non è Preiti, è l’ordinaria violenza e la banalità del male criminale.