Appalti al G8, Bertolaso indagato vuol lasciare ma il Cav. non lo molla

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Appalti al G8, Bertolaso indagato vuol lasciare ma il Cav. non lo molla

Appalti al G8, Bertolaso indagato vuol lasciare ma il Cav. non lo molla

10 Febbraio 2010

I vertici della Protezione civile sotto inchiesta. Le indagini sui lavori per la realizzazione del G8 nell’isola de La Maddalena hanno portato stamane alla perquisizione della sede del dipartimento di via Ulpiano a Roma e la notifica di un avviso di garanzia al Capo del dipartimento. Prima sono scattate le manette per Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, poi nel mirino della magistratura, come indagato per corruzione, è finito Guido Bertolaso che ha dato le dimissioni da ogni suo incarico, nonostante il freno del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

"Per non intralciare l’operato degli organi inquirenti, ho immediatamente messo a disposizione del presidente del Consiglio tutti i miei incarichi". Questo il commento in una nota del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. "Chiederò al pubblico ministero che si sta occupando dell’indagine di procedere al più presto al mio interrogatorio, così da poter fornire tutte le informazioni in mio possesso". Bertolaso, inoltre, ha aggiunto che è stato "assicurato pieno supporto al personale della polizia giudiziaria" al quale sono stati consegnati "tutti i documenti in nostro possesso". "Ribadisco ancora una volta la più totale fiducia nell’operato della magistratura. Mi sono sempre definito un servitore dello Stato – ha concluso Bertolaso – e, come sempre, rimango a disposizione del mio Paese". Il capo del Dipartimento della Protezione civile stamattina ha avuto un colloquio di una decina di minuti a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. "Sono sicuro che Bertolaso chiarirà al più presto ogni cosa – ha detto Letta – e spero che il presidente del Consiglio nel consiglio dei ministri gli rinnovi a nome di tutto il governo la sua fiducia. La mia ce l’ha sicuramente". Da parte sua il premier Silvio Berlusconi, secondo fonti ministeriali poi confermate dallo stesso Letta, avrebbe manifestato la sua volontà di non accogliere le dimissioni durante il Cdm in corso.

Nel corso della mattinata i Carabinieri del Ros di Roma – coordinati dalla procura di Firenze – hanno arrestato Angelo Balducci, ex collaboratore di Bertolaso nonché esecutore per le opere del G8 alla Maddalena. In qualità presidente del consiglio superiore Lavori Pubblici, presso il Ministero delle Infrastrutture, è, secondo la Protezione civile, "la massima autorità istituzionale in materia di appalti e di realizzazione di opere per conto dello Stato". 

Ad avviare l’operazione sugli appalti sono state alcune intercettazioni del Ros nell’ambito dell’inchiesta di Firenze sull’urbanizzazione dell’area di Castello di proprietà dell’imprenditore Salvatore Ligresti finita sotto sequestro nel novembre 2008 su richiesta della procura del capoluogo toscano. In quell’inchiesta il costruttore di origine siciliana, presidente onorario di Fondiaria Sai, è indagato assieme al suo braccio destro Fausto Rapisarda, agli ex assessori comunali Graziano Cioni (sicurezza sociale) e Gianni Biagi (urbanistica), e a due architetti progettisti. Per tutti l’ipotesi di reato e’ concorso in corruzione. Ed e’ proprio uno dei due architetti indagati per la vicenda di Castello, il fiorentino Marco Casamonti, l’anello di congiunzione – secondo gli inquirenti – con Angelo Balducci, ex vice del capo della Protezione civile e attuale presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici. Casamonti, titolare dello studio Archea, uno dei progettisti dell’hotel a cinque stelle che a La Maddalena avrebbe dovuto ospitare i capi di stato e di governo. E’ intercettando lui che spunta il nome di Balducci che viene così intercettato a sua volta. Casamonti questa mattina è stato perquisito: per lui l’accusa è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Per ospitare nel 2009 alla Maddalena il G8, poi spostato a L’Aquila, sono stati spesi fondi pubblici per 327 milioni di euro: la somma è stata in gran parte utilizzata per ristrutturare l’ex Arsenale militare ridotto a discarica di amianto e idrocarburi. Gli interventi realizzati sono stati più volte oggetto di polemiche ma Bertolaso le ha sempre respinte al mittente. "Quei soldi non sono stati buttati – aveva detto Bertolaso incontrando i giornalisti sull’isola –. Le strutture nate per ospitare i Grandi saranno l’occasione per il rilancio turistico, economico e anche occupazionale non solo della Maddalena, ma dell’intera Gallura. Alla Maddalena – aveva spiegato il capo della Protezione Civile – è stata fatta innanzitutto a più grande bonifica di sempre, che ha permesso di trasformare un luogo che era ‘una fogna’ in qualcosa che sarà occasione di vanto per l’isola". Dall’area dell’ex arsenale sono state raccolte 62mila tonnellate di rifiuti e il 21% di quanto è stato portato via era composto da amianto, idrocarburi e metalli. Ed è stato realizzato un porto in grado di ospitare 600 imbarcazioni.