Appalti Expo 2015, Sala indagato. “Mi autosospendo da sindaco di Milano”

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Appalti Expo 2015, Sala indagato. “Mi autosospendo da sindaco di Milano”

16 Dicembre 2016

Il sindaco Giuseppe Sala è indagato dalla procura di Milano come ex ad ed ex commissario unico di Expo 2015 in un’indagine sulla gara d’appalto più rilevante dal punto di vista economico dell’Esposizione Universale. Sala ha quindi deciso di autosospendersi dalla carica: “Determinazione  che formalizzerò nelle mani del Prefetto di Milano”.

“Apprendo da fonti giornalistiche – ha spiegato Sala in una nota – che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di sindaco”. All’ex ‘numero uno’ di Expo, da quanto si è saputo, viene contestata un’ipotesi di falso nella inchiesta milanese sulla cosiddetta ‘Piastra dei servizi’. Indagine che avrebbe subito uno stop nel 2014 anche a causa dei contrasti al vertice della Procura.

L’indagine, con al centro i reati turbativa d’asta e corruzione, era scattata nel 2012 ed era soprattutto finita al centro dello scontro tra l’ormai ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e l’ex aggiunto Alfredo Robledo, il quale, su decisione del primo, nel 2014 era stato di fatto estromesso dagli interrogatori ‘centrali’ dell’inchiesta.

I pm nei mesi scorsi hanno deciso alla fine di chiedere l’archiviazione del fascicolo ma il gip Andrea Ghinetti, a fine ottobre, non ha accolto la richiesta, ha convocato le parti per la discussione della vicenda per poi decidere se archiviare o chiedere un supplemento di indagine o ordinare l’imputazione coatta. Nel frattempo è  intervenuta la Procura generale che ha avocato il fascicolo a sé e ha ottenuto un mese di tempo per nuove indagini, termine poi scaduto qualche giorno fa. Da qui la richiesta di proroga per indagare ancora.

La “autosospensione” annunciata per ora da Sala mostra, in ogni caso, e al di là delle eventuali responsabilità tutte da chiarire, come potenziali conflitti di interesse tra i vari ruoli ricoperti in passato dall’attuale sindaco di Milano si siano poi riverberati sulla figura istituzionale che è andato a ricoprire. Spia di una debolezza del sindaco che era già emersa in campagna elettorale.

Ci si aspetta quindi parole e gesti che facciano chiarezza sulla vicenda, e l’autosospensione va in questa direzione; in caso contrario, non resterebbe che fare un passo indietro.