“Approviamola in tempi brevi per evitare altre forzature sulla giustizia”
21 Febbraio 2011
Silvio Sircana, senatore del Pd, ex portavoce di Romano Prodi a Palazzo Chigi, è tra i firmatari del disegno di legge costituzionale bipartisan presentato a Palazzo Madama dalla senatrice Franca Chiaromonte (Pd) e dal senatore Luigi Compagna (PdL) per reintrodurre l’immunita parlamentare, prevista dai padri costituenti e spazzata via negli anni di Tangentopoli.
Secondo lei questa riforma va fatta?
"Secondo me è un desiderio condivisibile, perché può costituire il primo gradino di una scala. Il nostro disegno di legge è molto semplice, e quindi può essere votato rapidamente. Qualche giorno fa ho sentito il vicecapogruppo pdl Quagliariello dire in Aula che verrà ripreso presto. Secondo me, andava approvato quando venne presentato, un anno fa. Serviva a tranquillizzare la situazione. La maggioranza si sarebbe sentita più garantita e si sarebbero evitate altre forzature in materia di giustizia".
Ma sarebbe d’accordo che fosse ripreso?
"Ripeto, è un desiderio condivisibile in quanto tale, ma ho perso un po’ la fiducia. Siamo arrivati al giro di boa del terzo anno della legislatura e ci siamo incartati tutti ancora sui problemi della giustizia…".
Ma si può ancora fare?
"Si può fare. Non sono un tecnico della materia, ma la politica è l’arte del possibile e secondo me reintrodurre l’immunità è un rimedio pratico, empirico, di buon senso. Tanto che l’hanno firmato persone come Morando (Pd) e il capogruppo D’Alia dell’Udc. E un concentrato di puro spirito bipartisan".
Cosa ci vuole per mandarlo in porto?
"Una forte volontà della maggioranza e una collaborazione dell’opposizione".
Non solo sulla materia dell’immunità, si ricominciano a sentire voci "dialoganti" dal Pd: è recente l’intervista di Luciano Violante per una nuova regolamentazione della pubblicazione delle intercettazioni…
"Sì, mi sembra che ci sia un piccolo coro polifonico, un coro a più voci che riflette sulla giustizia come realtà di questo Paese che non funziona bene sotto molti aspetti. Insomma, non sempre e non solo "Berlusconi versus la giustizia" ".
Lei prima usava l’immagine della scala, può spiegare perché?
"Perché fatto così il primo gradino, possiamo continuare a salire gli altri. La reintroduzione dell’immunità non deve essere vissuta come una legge che fa fare un passo indietro, ma un passo avanti. Preso atto del ripristino dell’immunità, la maggioranza si può sentire più tranquilla. Si tratta di un passaggio tattico e non strategico. Da affrontare, ripeto, con spirito bipartisan".
La vostra iniziativa fu presentata al Senato un anno fa e doveva essere subito messa in discussione in Commissione, ma non fu così. Adesso anche alla Camera è stata presentata la richiesta di reintrodurre l’immunità, sia pure all’interno di un provvedimento molto complesso teso a garantire la governabilità, a prima firma Peppino Calderisi…
"Il nostro testo è veramente molto semplice e chiaro, se si vuole si può fare presto e bene".
C’è chi accusa questa proposta di essere l’ennesima "salva-premier", è così?
"E’ esattamente il contrario, l’immunità parlamentare riguarda tutti i membri del Parlamento e non una sola persona".
(Tratto da Corriere della Sera)