Arbitrato banche, su rimborsi tempi rapidi e richieste via web
17 Gennaio 2016
di redazione
Arbitrato da chiudere in quattro mesi e risarcimenti prima agli anziani e poi ha chi ha subito perdite ingenti: è la linea messa al punto dal Governo per i rimborsi agli obbligazionisti delle quattro banche salvate per decreto (Etruria, Marche, Carife e CariChieti). Sul decreto che a fine gennaio dovrebbe stabilire le modalità degli indennizzi lavorano al ministero della economia, a quello della giustizia, Banca d’Italia, Consob, e soprattutto Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, a cui Renzi ha chiesto di occuparsi degli arbitrati.
La bozza del testo del decreto è ancora allo studio del Ministero delle Finanze, lunedì ci sarà un nuovo tavolo di lavoro tra i vari soggetti. In totale, circa diecimilaseicento obbligazionisti subordinati dovrebbero accedere ai risarcimenti, per 329 milioni di euro. L’arbitrato per il risarcimento dovrebbe essere gratuito mentre per gli indennizzi sono già a disposizione 100 milioni di euro dal Fondo di Solidarietà creato dal governo.
Una camera arbitrale sotto il cappello dell’Anac, formata da 12 collegi costituiti da un presidente, che dovrà essere un magistrato, e da quattro membri scelti preferibilmente fra chi abbia già esperienza negli analoghi organi della Banca d’Italia e della Consob, si occuperà degli arbitrati. I risparmiatori potranno chiedere l’indennizzo anche tramite il sito dell’ANAC entro quattro mesi dall’emanazione del provvedimento; le domande potranno essere inoltrate dai risparmiatori o dai loro eredi o legatari (e anche dagli avvocati del risparmiatore).
Previsti anche il divieto di cessione del credito a terzi, un impegno del Fondo interbancario di tutela dei depositi a corrispondere l’indennizzo stabilito dagli arbitri anche in caso di ricorso dell’obbligazionista davanti al giudice e al possibile annullamento del lodo, la rinuncia volontaria a ogni azione preventiva di fronte all’autorità giudiziaria ordinaria. I tempi della decisione dovrebbero essere rapidi, in una o due udienze.
Il pronunciamento legato al lodo arriverà entro 120 giorni con votazione a maggioranza. La Camera arbitrale dovrà decidere sulla base delle regole che caratterizzano gli investimenti finanziari, privilegiando i casi più esposti (oltre mille risparmiatori con un patrimonio inferiore a 100mila euro e oltre la metà investito in obbligazioni subordinate per un ammontare complessivo di 27,4 milioni) e in seguito altri millequattrocento clienti delle quattro banche sempre con un patrimonio sotto i 100mila euro ma con investimenti in “subordinate” inferiore al 50% dei risparmi per un valore di 93,4 milioni.
Non è ancora chiaro se i risarcimenti riguarderanno tutti gli obbligazionisti giudicati “investitori di rischio inconsapevoli”, secondo quanto emerso nelle ultime ore, parte dei risarcimenti potrebbe spettare anche agli azionisti se gli incassi ottenuti dal recupero dei crediti deteriorati andassero meglio del previsto.
Associazioni come Adusbef e Federconsumatori bocciano i collegi arbitrali: "I truffati ci pensino molto bene prima di aderire ad arbitrati, i cui collegi saranno composti dagli stessi fiduciari delle contigue autorità vigilanti corresponsabili dell’esproprio criminale del loro sudato risparmio", dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. "Aderire a formule subdole comporta rischi così elevati che potrebbero aggiungere al grave danno una ben architettata beffa", sottolineano Adusbef e Federconsumatori, che "continuano a ritenere umiliazioni inaccettabili le elemosine arbitrali proposte ai più bisognosi con metodi assurdi".
Il Governo italiano ha scelto la strada del Fondo di risoluzione nazionale per il salvataggio delle quattro banche fallite, dopo che il ministro Padoan aveva riconosciuto la necessità di “misure umanitarie volte a tutelare le fasce deboli di cittadini che hanno perso i loro risparmi”. Per finanziare il Fondo di Solidarietà per i risarcimenti, il governo ha utilizzato il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.