Secondo il quotidiano Repubblica sono ormai una quindicina a Milano le residenze per anziani sulle quali la Procura sta indagando, con già iscritto sul registro degli indagati il Direttore Generale della Baggina Giuseppe Calicchio con l’accusa di omicidio ed epidemia colposa.
Per la verità in tutta Italia sono decine e decine le Case di Riposo dove il Covid 19 ha fatto strage di anziani, ma la campagna di Repubblica e del Fatto si è concentrata particolarmente su Milano dove il nome Opera Pia Trivulzio ha richiamato la stagione di “Mani Pulite” fino a spingere Travaglio a giocare simpaticamente sul nome dell’Assessore al Welfare della Lombardia con il titolo “Avanzi di Gallera”. Per non parlare dell’attacco di Saviano all’intera classe politica lombarda che collega la corruzione e le mafie al Nord con il diffondersi della epidemia. Ma perchè concentrarsi solo su Milano? Perchè allora non indagare sui morti nelle case di riposo di Piacenza, di Reggio Emilia o di Modena dove risulta contagiato oltre l’8% degli anziani ospiti?
Nel frattempo solerti Avvocati stanno sollecitando un po’ ovunque i parenti dei deceduti a denunciare medici, personale amministrativo e dirigenti per errori diagnostici, organizzativi o mancanza di fornitura al personale di dispositivi di protezione.
Gli “eroi” in prima linea, celebrati e lodati dall’intero paese, rischiano così di trasformarsi in vittime di processi penali e civili che li terranno sotto scacco per il resto della vita.
Insomma la Magistratura non essendo in grado di arrestare il Virus, sottoponendolo magari al 41 bis, mette sotto accusa chi lo combatte.
Lo so benissimo, e lo sanno anche a Repubblica ed al Fatto, che l’azione penale è obbligatoria e gli avvisi di garanzia sono atti dovuti davanti al clamore mediatico delle denunce, ma altrettanto dovute e rapide dovrebbero essere le archiviazioni perché la guerra non e’ finita e gli operatori della Sanità non possono combattere contemporaneamente contro Pandemia e Procure.
E a proposito del reato di epidemia colposa vorrei porre un quesito al Fatto e a Repubblica.
Io penso che chi è al Governo o nei vertici politici o alla guida di Regioni e Comuni debba rispondere politicamente del suo operato e degli eventuali errori od omissioni: ma se si invoca l’intervento della Magistratura, addirittura per epidemia colposa, per chi si è trovato a contrastare lo tsunami della pandemia in trincea, che dire e che fare dei sindaci di Milano e di Bergamo e dei tanti politici che a fine febbraio, con in vigore lo stato di emergenza dal 31 di gennaio, invitavano tutti a non fermarsi magari partecipando a qualche affollato aperitivo? O di un Presidente del Consiglio che per quasi due mesi, dopo aver proclamato l’emergenza, si dimentica di ordinare mascherine e presidi sanitari per superarla? La politica tutta, al di là degli schieramenti, ha sbagliato previsioni e le responsabilità dovranno essere graduate e verranno giudicate dagli elettori a battaglia vinta. Diciamolo e smascheriamo l’ipocrisia. La pandemia ci ha colti impreparati e prendersela coi medici oggi sarebbe non solo paradossale ma aggraverebbe le colpe di ciascuno.