Arriva il sì al federalismo demaniale. Patto Idv-Lega, Bossi: “Primo passo”

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Arriva il sì al federalismo demaniale. Patto Idv-Lega, Bossi: “Primo passo”

19 Maggio 2010

La Bicamerale presieduta da Enrico La Loggia ha approvato il parere favorevole, con alcune condizioni, al primo decreto legislativo della riforma, quello sul federalismo demaniale, il decreto che fissa i principi generali e le procedure per regolare il trasferimento di parti del patrimonio immobiliare dello Stato a favore degli enti territoriali. E che consegnerà alle regioni spiagge, fiumi, laghi e una bella fetta di caserme non più utilizzate dai militari. Il Pd si è astenuto. Voto contrario solo di Udc e Ap.

Vincente l’accordo Antonio Di Pietro e Roberto Calderoli. Il leader dell’Italia dei Valori e il ministro leghista della Semplificazione si erano presentati in una conferenza stampa congiunta, annunciando il "punto d’incontro" fra i due partiti. "Ci dispiace – ha sottolineato l’ex pm – che alcuni dopo aver contribuito a costruire un buon strumento non hanno il coraggio di assumersene la responsabilità. L’Italia dei Valori non si astiene mai, perché non è politica la politica che non decide, non sono buoni pastori quelli che non sanno indicare la strada".

Il federalismo demaniale, ha proseguito Di Pietro, così come è stato formulato con un "lavoro di insieme", "può essere un provvedimento che unisce ed è un peccato che invece sia un’ennesima fonte di divisione". Nel merito del provvedimento l’ex pm ha osservato che "finora i beni demaniali sono stati solo un costo a perdere, abbandonati a se stessi e lasciati a speculatori e incuria". La riforma, però, farà in modo che questi beni "abbiano un’identità certa: allo Stato quelli dello Stato, agli enti locali, che ne saranno responsabili, gli altri. Se applicato bene il federalismo demaniale permette di avere vantaggi e non costi".

Proprio sui costi del federalismo, al centro di una lunga querelle con l’opposizione, è intervenuto Calderoli spiegando che "il federalismo nasce proprio per ridurli, per ridurre la pressione fiscale e dare più servizi". "Solo se lo si applica male – ha concluso il ministro – nascono duplicazioni. E noi, in questo momento, stiamo proprio tagliando quelle che sono state fatte in passato. Quindi parlare di costi occulti è un non-sense".