Arriva Wikileaks ma dove sono i segugi di Repubblica?

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Arriva Wikileaks ma dove sono i segugi di Repubblica?

28 Novembre 2010

Tutti aspettavano le nuove cannonate di Wikileaks, i "piccoli ladruncoli di Internet" come li ha chiamati il russo Lavrov. Anche l’Italia ha ricevuto la sua dose  di misteri e complotti, compreso il non meglio identificato "documento di scenario" elaborato da ambienti americani sul nostro Paese, che ha spinto Frattini a rassicurare l’alleato sulla tenuta delle relazioni diplomatiche.

L’argomento come previsto sono i malumori di Washington verso le aperture di Roma nei confronti di Mosca, ma solo a pochi, selezionati quotidiani, è stato permesso di avere in anteprima le notizie in mano ad Assange. I soliti New York Times, Guardian e Spiegel, divenuti gli ambasciatori della Parola di Wikileaks nel mondo (almeno quello virtuale), ma anche Le Monde ed El Pais.

Nelle redazioni di questi giornali circolavano già da ieri le informazioni che ora fanno tremare i palazzi delle politica, compresi quelli romani. Solo che, se ci fate caso, fra le testate scelte da Assange non c’è neppure un giornale italiano. C’è lo spagnolo El Pais, per dire, non il Corriere della Sera.

Ora, ci chiediamo, in Italia c’è sempre stato un grande giornale che si vantava di avere un alto profilo investigativo, e una coppia di reporter che in quel giornale lavoravano godendo di fonti finissime.  Stiamo parlando di Repubblica. Per cui la domanda è: che fine hanno fatto Bonini e D’Avanzo?