“Arrivederci Italia”, e i tedeschi scelgono la Spagna
27 Luglio 2007
Per molti decenni la destinazione numero uno per i tedeschi è stata l’Italia. A partire dal secondo dopoguerra fare un viaggio nel Belpaese è stato il grande sogno della maggioranza dei tedeschi. Oggi, tuttavia, la situazione è cambiata. Ormai la Spagna ha sorpassato l’Italia come attrazione turistica principale all’estero. Il 13,6 dei tedeschi fa le vacanze nel paese iberico e solo il 7,4 per cento in Italia. Si ipotizza che in futuro ci sarà il sorpasso anche della Turchia (che attualmente attira il 6,1 per cento). Un articolo nel quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung ha messo in rilievo le difficoltà del turismo in Italia, sostenendo che alcuni dei problemi principali sono di natura politica.
L’articolo, intitolato sarcasticamente “Arrivederci Italia”, sostiene che il vecchio ministero del Turismo italiano aveva come funzione principale la creazione di posti di lavoro per soddisfare le vaste clientele della classe politica. Dopo diversi attacchi da parte dell’opinione pubblica, negli anni Novanta il ministero è stato abolito tramite referendum. D’allora, però, manca una vera e propria agenzia di coordinamento del turismo nel paese. Nel 2001, il governo Amato ha delocalizzato le competenze nel settore a livello regionale, ma questo tentativo di rivitalizzare l’industria del turismo non ha portato i risultati sperati, con il risultato che oggi l’Italia non riesce a fare abbastanza pubblicità per attrarre i turisti stranieri. Le regioni si presentano all’estero a proprio nome e non a quello dell’Italia e così hanno bisogno sempre di maggiori risorse finanziarie per promuovere le proprie località senza però raccogliere frutti. L’articolo riporta l’esempio della Basilicata che ha lanciato un’onerosa campagna pubblicitaria in Cina. All’aeroporto di Shanghai, si può notare un grande cartellone con scritto “Visit Metaponto”, quando neppure molti italiani sanno dove si trova. Il quotidiano cita anche Gabriele Burgio, il capo della catena NH-Hotels, che si lamenta dell’organizzazione del turismo in Italia. Burgio critica i prezzi in costante aumento, a fronte di un vistoso peggioramento della qualità dei servizi, e la presenza di inutili ostacoli burocratici e politici (se in Spagna, ad esempio, è facile ottenere permessi per la costruzione di nuovi campi di golf, in Italia ogni nuovo progetto per la realizzazione di servizi destinati ai turisti scatena lunghe polemiche e le procedure per ottenere le necessarie autorizzazioni sono inutilmente lunghe).
Non è la prima volta che la Frankfurter Allgemeine Zeitung si occupa delle condizioni del turismo in Italia. Già negli anni scorsi il giornale aveva dedicato all’argomento numerosi articoli, criticando la mancanza di uno spirito innovativo nelle strutture turistiche del Belpaese. Ciononostante, il calo dell’affluenza tedesca in Italia rispetto ai decenni precedenti è stato attribuito solamente ai problemi economici della Germania, anche se, a ben vedere, il numero dei turisti tedeschi in altri paesi è fortemente aumentato. Un articolo pubblicato nel 2005 accusava le autorità italiane e gli operatori del settore di essere responsabili della situazione, poiché convinti che la bellezza del paese sia sufficiente a garantire il pieno di visitatori da tutto il mondo e che pertanto non siano necessario migliorare costantemente i servizi a prezzi competitivi. E’ vero che città come Roma, Firenze o Venezia saranno sempre in grado di attrarre un alto numero di turisti stranieri, ma la stessa cosa non vale, ad esempio, per le regioni adriatiche che devono affrontare la concorrenza di bellissime spiagge altrove in Europa. Senza uno spirito più competitivo e una politica davvero incentrata sul rapporto prezzi/servizi, il calo dei turisti tedeschi non potrà mai essere recuperato.