Articolo 8, nasce il comitato per il NO al referendum abrogativo
07 Gennaio 2013
di redazione
Care amiche, cari amici,
come Vi sarà noto, alcuni ambienti della sinistra politica e sociale hanno promosso la raccolta di firme per la celebrazione di un Referendum abrogativo dell’Articolo 8 del Decreto Legge 31 agosto 2011, n. 138 che reca la disciplina a sostegno della contrattazione di prossimità.
Questo nostro blog, al contrario, sin dall’inizio delle attività, ha sottolineato la straordinaria utilità dell’Articolo 8 ai fini dell’evoluzione delle relazioni industriali in Italia, in quanto afferma e valorizza il primato della libera contrattazione sulle norme di legge pur sempre nell’ambito dei princìpi generali dell’ordinamento nazionale, comunitario e internazionale. Infatti, attraverso i contratti aziendali e territoriali, approvati anche dalla sola maggioranza delle rappresentanze sindacali unitarie o dei lavoratori, l’Articolo 8 abilita le Parti – datore di lavoro e lavoratori – ad adattare alle concrete condizioni della singola impresa o di definiti gruppi di imprese la stessa regolazione dei rapporti di lavoro con efficacia erga omnes.
Per un Paese qual è il nostro, condizionato da un terribile sovraccarico ideologico sul lavoro, l’Articolo 8 accelera ed amplia la possibilità di sostituire la prassi di relazioni tendenzialmente conflittuali con esperienze sempre più diffuse di condivisione delle fatiche e dei risultati utili a produrre la crescita delle imprese, dell’occupazione e dei salari.
Per questa ragione vogliamo sollecitare l’impegno di molti a difesa dell’Articolo 8 costituendoci in Comitato per il NO alla sua abrogazione referendaria. E abbiamo chiesto a Maurizio Sacconi, che questa norma ha voluto, di presiedere il Comitato del quale ci poniamo quale gruppo promotore. Nei prossimi giorni renderemo noto un appello per il mantenimento di questa disciplina con lo scopo di raccogliere quante più adesioni possibili e di sollecitare la promozione di comitati territoriali.
E’ probabile che la Corte di Cassazione rigetti le firme depositate a favore del referendum perché nel frattempo è intervenuto lo scioglimento delle Camere; ciò costringerà i promotori ad una nuova raccolta nei tempi previsti dalla legislazione che regola lo strumento referendario. Tuttavia, anche in quest’ipotesi di rinvio siamo intenzionati a procedere con l’attività di mobilitazione, in quanto è evidente che si determinerebbe soltanto uno spostamento nei tempi di svolgimento del Referendum considerata la determinazione dei proponenti.
Noi siamo ugualmente determinati e Vi chiediamo sin da ora di condividere questa nostra iniziativa affinché l’Italia, coerentemente con le raccomandazioni di tutte le istituzioni sovranazionali, possa proseguire il cammino di riforma e di superamento del suo antistorico ’900 ideologico.
Il gruppo promotore del «Comitato per il NO al Referendum sull’Art. 8»
Simone BRESSAN
Daniele CIRIOLI
Martina MARMO
Giancamillo PALMERINI
Tratto da www.AmiciMarcoBiagi.it