Assad vuole il vertice di pace. Opposizione divisa: “Usa armi chimiche”

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Assad vuole il vertice di pace. Opposizione divisa: “Usa armi chimiche”

24 Maggio 2013

Il portavoce del ministro degli esteri russo Lavrov, Lukashevich, annuncia che il presidente siriano Bashar al-Assad potrebbe partecipare a Ginevra 2, la Conferenza Internazionale sulla Siria che si svolgerà nelle prossime settimane, voluta da Russia e Stati Uniti. E’ il segnale che si aspettava per concretizzare l’iniziativa in grado, si spera, di bloccare la carneficina in Siria. Fonti di Damasco fanno sapere che Assad sarebbe disponibile a partecipare al vertice, anche se lui afferma che continuerà a darà la caccia ai “terroristi”. Mosca, che non ha mai fatto mancare il suo aiuto a Damasco, in armi e diplomatico, ha quindi deciso di giocare la parte del leone nelle trattative dopo aver chiesto di allargare anche all’Iran il tavolo delle trattative.

L’Iran, tramite Hezbollah, è un altro dei facilitatori della repressione di Assad in Siria. Nell’assedio di Qusayr, la città strategica per l’accesso al Mediterraneo al confine con il Libano, sono morti decine di volontari di Hezbollah. Il bastione della insurrezione però sta per cedere e Assad pregusta la vittoria. Secondo fonti iraniane, "La Siria rischia di fare la fine dell’Afganistan". I vertici della "resistenza" ad Assad, composti in prevalenza da musulmani sunniti, si sono riuniti ad Istanbul, in Turchia, 60 membri della Coalizione nazionale che chiede ad Assad di abbandonare il potere e lasciare il Paese, dando lo scettro al vicepresidente al Shara o al premier al Halki. Il dittatore siriano per ora risponde che vuole aspettare le elezione, sfidando i suoi oppositori. Che tra loro sono divisi.

Secondo Randa Kassis, tra i leader della opposizione laica, "Non si può andare a un negoziato dicendo all’altra parte discuto solo la tua uscita o la tua morte", Assad "è ancora forte". Lunedì prossimo Kerry e Lavrov, il segretario di stato americano e il ministro degli esteri russo, si vedranno a Parigi per definire la roadmap del vertice, mentre negli Usa non mancano critiche rivolte alla amministrazione Obama: la politica del "reset" con Mosca è fallita, Putin sta facendo un po’ come gli pare in Siria. I ribelli sul terreno continuano a denunciare l’uso di armi chimiche da parte del regime.