Atac, Piso: Amministrazione Raggi è un mix di confusione e smarrimento
21 Settembre 2016
di Redazione
“Lo stato del TPL romano è oggettivamente, in stato di forte difficoltà. Rispetto all’attuale condizione la nuova amministrazione non ha, di certo, responsabilità. Ma, fatta questa doverosa precisazione, le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della commissione e dall’assessore alla mobilità lasciano, a dir poco, perplessi”, lo dice Vincenzo Piso, parlamentare di Idea.
“Stefàno ci informa che rispetto alla figura del DG di ATAC, sostanzialmente, non sanno ancora cosa fare. Dubbio che, attenzione, non riguarda solo il nome, ma, anche, la stessa necessità di avere o meno in Atac questa funzione. Della serie non sappiamo cosa realmente fare. Se a questo aggiungiamo la scoperta dell’assessore competente per materia che con una variazione di bilancio ‘sono scomparsi’ 58 milioni di euro stanziati per le esigenze di emergenza manutentiva delle metropolitane, il quadro appare in tutta la sua farraginosità. Infatti, se è sicuramente censurabile il comportamento di chi, supponendo di dover andare via, avveleni i pozzi, l’assessore non può raccontare che l’emergenza di cui sopra è stata documentata da Atac solo a metà agosto. Non si capirebbe, altrimenti, su quali impegni sarebbero stati stanziati i 58 milioni di euro ‘scomparsi’,” prosegue Piso.
“Insomma uno scenario che testimonia uno smarrimento complessivo nel momento in cui, invece, ci sarebbe assoluto bisogno di idee, progetti ed obiettivi chiari”. “Il quadro esigenziale degli investimenti è noto da tempo. Basta solo leggere i moltissimi documenti ufficiali prodotti – prosegue – A partire dal 2010 l’azienda ha messo nero su bianco le emergenze dei binari, delle sottostazioni elettriche, dei pozzi, manutenzioni generali dei convogli metro A e B, dei tram, filobus, vetustà del parco mezzi. Stiamo parlando di circa un miliardo di euro, solo per citare i principali problemi. Atac continua ad avere un MOL deficitario ed insufficiente, lontanissimo da quanto previsto nel Piano Industriale e sarà a breve necessaria una ricapitalizzazione, che per altro per legge non più possibile. Tutto questo mentre è all’orizzonte il Decreto Madia e sulle Aziende Partecipate che renderebbe urgente una chiarezza strategica di medio periodo ed una conseguente linea di gestione solida. Non basta dire ATAC resterà pubblica bisogna sapere creare le condizioni perché questo sia possibile”.