Attacco fallito a Bruxelles, attentatore è morto

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Attacco fallito a Bruxelles, attentatore è morto

21 Giugno 2017

Una piccola esplosione e alcuni colpi d’arma: su Bruxelles, intorno alle 21, nella stazione centrale è ripiombato l’incubo terrorismo, confermato dalle forze dell’ordine. Un uomo di circa 30, 35 anni ha provocato una deflagrazione all’interno della stazione centrale. Subito individuato e abbattuto dalle forze dell’ordine. Con sé, nella hall della Gare centrale, aveva esplosivo che ha fatto saltare ai piedi di una scalinata interna, ma non è chiaro se fosse in una cintura o nascosto dentro un trolley. Non c’è stato nessun ferito tra i civili.

L’esplosione (ma alcuni testimoni parlano di due deflagrazioni) ha provocato panico, scene di terrore e molto fumo. Secondo alcune fonti, l’uomo prima di innescare l’esplosione avrebbe inneggiato ad Allah. Ad ogni modo il presunto autore di un “attacco terroristico” fallito a Bruxelles è stato ucciso da soldati belgi. E’ stato neutralizzato verso le 20.50 e il suo decesso è stato annunciato poco dopo la mezzanotte dalla procura federale belga.

Il ministro degli interni belga, Jean Jambon, ha detto alla radio belga La Premiere che “il peggio è stato evitato” ieri sera, perché l’attentatore aveva con sé un’altra bomba – imbottita di chiodi, secondo l’emittente Vrt – che non è esplosa. Jambon ha anche detto che l’uomo è stato identificato, ed ha lasciato intendere che nella notte sono state effettuate delle perquisizioni che hanno portato all’identificazione. Ma “è troppo presto” per svelare il nome, ha aggiunto.

Eric Van Der Sypt, portavoce della polizia, ha spiegato che l’incidente è “considerato come un attacco terroristico“. Verso mezzanotte e quaranta munuti si è udita una piccola esplosione, preannunciata dal centro di gestione della crisi belga, che aveva evocato la “possibilità di un’esplosione controllata”. La stazione è stata chiusa dalle forze dell’ordine ed evacuata e questo ha provocato un “reale movimento di panico”, secondo un portavoce di Infrabel, gestore della rete ferroviaria belga. “Gente attraversava i binari”, ha raccontato. E il primo ministro belga Charles Michel ha convocato un consiglio di sicurezza nazionale. 

L’ultimo precedente risale al 22 marzo 2016, quando erano stati attaccati l’aeroporto e la metropolitana: i morti furono 31 e centinaia i feriti. Prima ci furono due esplosioni allo scalo aeroporto di Zaventem, alle 8 del mattino. Un’ora dopo un’altra bomba era esplosa in centro, alla fermata del metrò Maelbeek, vicino alle istituzioni europee.