Attentati a Bruxelles, la Farnesina: «Un’italiana tra le vittime di Bruxelles».
23 Marzo 2016
di redazione
La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un’italiana tra le 34 vittime degli attentati terroristici di ieri a Bruxelles. L’ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento. Maurizio Lupi all’uscita da Palazzo Chigi, dov’era in corso un vertice con il presidente del Consiglio, ha confermato: «Il presidente del Consiglio ci ha informato che c’è una verifica in corso su una possibile vittima italiana. Una donna che prendeva normalmente la metropolitana e che era dispersa».
Intanto l’emittente belga RTBF afferma che i fratelli El Brakraoui, di Bruxelles, sono stati identificati tra i presunti kamikaze dell’attentato all’aeroporto di Zaventem, precisando inoltre che la notizia è stata confermata da una fonte attendibile. Khalid e Brahim erano noti ai servizi di Polizia come esponenti della criminalità locale e non per fatti legati al terrorismo. Nell’ottobre 2010 Ibrahim fu condannato a 9 anni per avere sparato a dei poliziotti in Belgio con un kalashnikov. Nel febbraio 2011 Khalid fu condannato a 5 anni per furto d’auto e possesso di kalashnikov.
La "Libre belgique", scrive Laachroui, ha 25 anni e andò in Siria nel febbraio 2013. Identificato poi, lo scorso settembre, alla frontiera austro-ungherese sotto la falsa identità di Soufiane Kayal, in compagnia di Salah Abdeslam e Mohamed Belkaid. Aveva affittato a suo nome un appartamento ad Auvelais, che servì come base per gli attentati di Parigi. Il quotidiano Derniere Heure ha inoltre reso noto che gli esplosivi utilizzati negli attacchi di ieri a Bruxelles paiono diversi da quelli usati negli attentati di Parigi.
Bruxelles è ancora una città in stato di allerta. Le scuole sono state riaperte insieme ad alcune stazioni della metropolitana, ma la città è ancora blindata. Anche a piedi ci si muove con difficoltà. La Grande place, nel pieno centro, è quasi deserta. Davanti alla Borsa gli abitanti della capitale sono stati deposti fiori e candele.
Durante le perquisizioni condotte nella capitale, la Polizia belga ha ritrovato un computer sospetto che è stato immediatamente posto all’esame dell’unità cinofila di Montgomery e i cui contenuti, secondo alcune fonti, sono stati giudicati «di rilievo». La Polizia locale ha consegnato il computer all’unità anti-terrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles. Secondo quanto si è appreso potrebbe contenere importanti informazioni relative all’organizzazione dello Stato islamico.