Attentato in Pakistan nel giorno di Pasqua. Talebani: “Il nostro obiettivo sono i cristiani”
28 Marzo 2016
di redazione
Sono quindici le persone arrestate nelle ultime ira in seguito alle indagini sull’attentato di ieri a Lahore, Pakistan. Settantadue i morti, di cui trenta bambini, trecentoventi i feriti. Fra gli arrestati ci sono anche tre fratelli del giovane kamikaze che si è fatto esplodere fra le famiglie che erano al Gulshan-e-lgbal Park della città per trascorrere la Pasqua.
L’attentatore suicida si è fatto esplodere al parco Iqbal, popolare luogo di ritrovo nei pressi di un quartiere residenziale della città nel nordest del Pakistan. Il luogo non era protetto dalla polizia e quando si è verificata l’esplosione era affollato di famiglie. L’attacco è avvenuto al tramonto e ha preso di mira le centinaia di persone che stavano uscendo dal parco per rientrare a casa dopo una giornata all’aria aperta per festeggiare la Pasqua. Il kamikaze si è fatto esplodere poco distante da alcune altalene e le vittime sono in gran parte donne e bambini. Alcuni testimoni hanno descritto la scena come una carneficina, con sangue e resti umani sparsi sull’erba. I feriti sono stati trasportati negli ospedali a bordo di taxi che erano parcheggiati vicino agli ingressi.
Il parco era particolarmente affollato proprio perché era Pasqua. E il Igbal è situato vicino al centro della matropoli ad altissima maggioranza musulmana.
Tant’è vero che immediatamente è stato rivendicato l’attentato da un gruppo talebano: "I cristiani sono un nostro obiettivo. Abbiamo commesso l’attentato di Lahore perché i cristiani sono un nostro obbiettivo, e faremo altri attentati di questo tipo in futuro", così quello che si è presentato come il portavoce del gruppo ha chiarito le cose. Aggiungendo, poi, che altri possibili obbiettivi sono "le infrastrutture dello Stato e del governo, le scuole e le università".
Il premier pakistano, Sharif, è giunto a Lahore per visitare i feriti e seguire personalmente le indagini. Nel confermare il bilancio un responsabile del governo della provincia del Punjab ha detto alla tv Express News che "le operazioni di soccorso sono ancora in pieno svolgimento". Sono stati indetti tre giorni di lutto.