Attentato in Siria: 40 morti e più di 100 i feriti. Molte le ipotesi sui responsabili

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Attentato in Siria: 40 morti e più di 100 i feriti. Molte le ipotesi sui responsabili

23 Dicembre 2011

È salito a 40 uccisi e più di 100 feriti il bilancio del duplice attentato compiuto stamani a Damasco contro le sedi di due servizi di sicurezza del regime siriano. Lo riferisce la tv ad Duniya, privata e di proprietà di una cordata di imprenditori vicina al governo.

I due attentati compiuti questa mattina a Damasco sono opera di due kamikaze. Lo ha annunciato la tv di stato siriana, fedele al regime di Bashar al-Assad. Secondo gli inquirenti gli attentati sono stati eseguiti da due terroristi suicidi a bordo di due autobombe. Le delfagrazioni sono state molto potenti ed hanno preso di mira due sedi della sicurezza locale. In base alle prime indagini gli inquirenti ritengono che dietro ci sia la mano di al-Qaeda. Al momento le autorità locali non hanno fornito notizie circa l’eventuale presenza di vittime.

La tv di Stato ha precisato che gli attentati sono stati compiuti nei pressi della sede della Sicurezza dello Stato (Amn al Dawla) e di un quartier generale di un’altra agenzia di sicurezza, nel quartiere di Kafr Susa a Damasco. Il regime siriano si basa su un sistema di controllo e repressione affidato a quattro agenzie: la Sicurezza dello Stato, la Sicurezza politica, i Servizi di sicurezza dell’aeronautica, i Servizi di sicurezza militari.

Gli attivisti siriani per i diritti umani e gli esponenti dei Comitati di coordinamento locali dubitano sul fatto che dietro gli attentati eseguiti oggi a Damasco ci sia la mano di al-Qaeda, come invece riferito dalla tv di Stato siriana. Alcuni attivisti, intervistati dalla tv araba ‘al-Jazeerà che sta seguendo in diretta le manifestazioni in corso in Siria contro il regime, sostengono che "dopo questi attacchi le strade di Damasco sono vuote e non è un caso che siano avvenuti proprio nel giorno in cui si attendevano migliaia di persone protestare per le vie della città".

Della stessa opinione si dicono gli attivisti intervistati dalla tv satellitare ‘al-Arabiyà, secondo i quali "non è un caso che i due attacchi siano avvenuti proprio nel giorno in cui inizia il lavoro degli osservatori della Lega Araba. Sostenendo che nel Paese c’è la mano di al-Qaeda si vuole impedire a questi osservatori di girare liberamente per il Paese e li si vuole intimidire". I militanti dell’opposizione siriana attivi sui social network ‘Twitter’ e ‘Facebook’ fanno notare invece come "sia strano il fatto che pochi minuti dopo la prima deflagrazione la tv di Stato di Damasco sia riuscita subito a dare la notizia e ad essere presente sul posto con le telecamere, mentre le autorità si sono subito affrettate a dire, mentre annunciavano gli attentati, che dietro c’era la mano di al-Qaeda".

Ci sarebbero "le milizie dell’imam sciita iracheno Moqtada al-Sadr" dietro il duplice attentato suicida contro le sedi della sicurezza colpite stamani a Damasco. È l’ipotesi avanzata dal dissidente siriano, Faisal al-Mohammad, portavoce dell’Unione dei coordinamenti in Italia per il sostegno della rivoluzione siriana, che non crede alla responsabilità di al-Qaeda, come invece subito denunciato dalla tv di Stato siriana.

In un’intervista ad Aki Adn-Kronos International, al-Mohammad rivela, citando fonti diplomatiche riservate, che "due settimane fa migliaia di miliziani iracheni che fanno riferimento ad al-Sadr hanno varcato il confine con la Siria. Penso che ci sia la loro esperienza militare dietro gli attentati a Damasco", dichiara al-Mohammad, che parla quindi della nascita di "una ‘santa alleanza tra il governo di Damasco, i miliziani di al-Sadr ed Hezbollah in nome della difesa del regime – prosegue – È una strana coincidenza, infatti, che una delle prime tv a dare la notizia (degli attentati, ndr) sia stata ‘al-Manar’", l’emittente del Partito di Dio libanese.

Ieri le autorità siriane avevano denunciato l’ingresso di terroristi di al-Qaeda in Siria dal confine libanese, mentre nei giorni scorsi le autorità irachene avrebbero avvertito quelle siriane dell’arrivo di 150 miliziani.

"C’è il regime dietro gli attentati compiuti questa mattina a Damasco" è invece quel che sostiene Riad Asaad, leader del cosiddetto ‘Esercito siriano libero’, composto da soldati disertori che hanno abbandonato l’esercito regolare, ancora fedele a Bashar al-Assad. Nel corso di un collegamento telefonico con la tv araba ‘al-Jazeerà, Asaad ha preso le distanze dal duplice attacco aggiungendo che "noi siamo estranei a questa vicenda, che invece fa gli interessi del regime il quale in questo modo dimostra agli osservatori arabi che nel paese combatte il terrorismo".