Attenti a quei 5: un nuovo progetto per il Centrodestra

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Attenti a quei 5: un nuovo progetto per il Centrodestra

25 Maggio 2015

Flavio Tosi, Gian Mario Spacca, Giovanni Lamioni, Claudio Ricci, Francesco Schittulli: attenti a quei cinque, che hanno sposato il progetto di Area Popolare perché sono interessati a scrivere parole nuove, perché vogliono dare fiato e concretezza ad un progetto di futuro serio e credibile, un progetto che intende aggregare la tradizione liberale, quella popolare e conservatrice alternativa alla sinistra e distante dall’estremismo.

E le parole pronunciate stamani nel corso della nostra Direzione nazionale, sono il segnale più bello ed entusiasmante della sfida che ci attende. Autonomia, identità, contenuti, futuro: questi i concetti che riecheggiano in continuazione. 

«Il nostro è un progetto popolare, cattolico, liberale e serio», spiega il sindaco di Verona Flavio Tosi, il quale non ha dubbi sul percorso da seguire dopo le regionali: «Dal 1° giugno lavoreremo a costruire l’alternativa a Renzi, perché se il contraltare al partito unico della Nazione fosse il populismo di Salvini, l’ex sindaco di Firenze vincerebbe tutta la vita».    

Il voto delle Marche è un laboratorio, gli ha fatto eco Gian Mario Spacca: «Da una parte c’è chi aderisce a una visione assistenzialistica e burocratica tipica di un centralismo partitico, dall’altra le articolazioni della società civile che cercano di sintetizzare la propria visione riconoscendosi in partiti aperti alle loro istanze». E con Area Popolare, ha spiegato il candidato governatore delle Marche, «ci sono artigiani, agricoltori, professionisti, quei ceti medi produttivi che vogliono rilanciare l’occupazione, il reddito, gli investimenti, tutto ciò che la demagogia non può garantire».

Sull’importanza del contributo di movimenti, realtà civiche, dei corpi intermedi che sono il prodotto naturale della società e motore della sua innovazione, ha insistito Giovanni Lamioni, candidato alla guida della regione Toscana, il quale ha chiarito che la sua decisione di aderire al progetto di Area Popolare è nata per «coniugare la buona politica col mondo delle professioni e delle imprese» che rappresentano i punti di forza del nostro tessuto sociale e che hanno avuto la forza e il coraggio di andare avanti anche in tempi difficili.

«Area Popolare è il futuro», un’intuizione che si è dimostrata capace di valorizzare l’aspetto civico e noi, ha detto ancora Lamioni, scendiamo in questa partita con tre capisaldi: «la libertà, perché i comuni li valorizziamo e non li spremiamo; lo sviluppo, investendo sul sistema delle piccole e medie imprese; le sicurezze del cittadino».

In collegamento telefonico dall’Umbria, Claudio Ricci ha concordato con gli interventi che lo hanno preceduto, sottolineando la grande responsabilità di Area Popolare, che ha intuito il bisogno di una rivoluzione straordinaria nel modo di vivere e intendere la politica, lasciando ad altri i facili slogan e le parole al vento, per muoversi sul terreno dei problemi del Paese con la coerenza e la volontà di indicare soluzioni concrete e praticabili. Anche dall’Umbria porte aperte ad un progetto «civico, popolare, italiano, unito per vincere la sfida a conservatorismi ed estremismi».

Francesco Schittulli, anche lui in collegamento, ha indicato in Area Popolare il nucleo iniziale di una nuova storia, di una visione ambiziosa che vuole dare forma ad una «nuova idea di centrodestra e ad una seria e credibile alternativa in grado di sfidare la sinistra».

In ogni regione abbiamo aggregato nuove forze, movimenti, energie. Perché il nuovo non può essere vecchio. Attenti a quei cinque!