“Attenti alla Bonino! Lei può far male davvero, soprattutto ai cattolici”
26 Febbraio 2010
Attenti alla Bonino. Lei può far male davvero. L’onda d’urto della sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio ha già prodotto degli effetti politicamente molto rilevanti. Fughe, prese di distanza, monito delle gerarchie cattoliche. L’effetto Bonino in poco più di un mese ha mandato in tilt la sponda cattolica del Pd, e fatto fuggire, solo nel Lazio, oltre sessanta amministratori locali. Quelli eletti a suon di preferenze e la cui assenza in campagna elettorale si farà di certo sentire. Se la leader radicale dovesse avere la meglio sulla sua rivale, la sindacalista Polverini la cui devozione l’ha spinta a far benedire il proprio comitato elettorale, si assisterebbe ad una seconda Breccia di Porta Pia in chiave post moderna. Ne è convinto Luigi Amicone, direttore di Tempi, che proprio a causa dell’onda radicale vede in grossa difficoltà il partito di Bersani.
Amicone, cerchiamo di fare chiarezza, ma qual è la forza dei cattolici oggi nel Pd ?
Faccio un nome: Paola Binetti. Dico Binetti perché tutti possano capire. Ecco, la forza dei cattolici è pari al peso della Binetti. Quindi nullo. Sono inconsistenti, costretti ad una subalternità totale.
Destinati all’estinzione quindi?
Per ora destinati ad arrampicarsi sugli specchi, come fanno i vecchi democristiani come Fioroni, costretti sempre e comunque a chiedere permesso prima di parlare di questioni cattoliche. Una cosa penosa.
Il termine cattolico è ampio, abbraccia molti profili, oggi cosa caratterizza un cattolico che milita o vota Pd?
La sua caratteristica principale è la confusione che è totale e a trecentosessanta gradi. Costretti a vedere il cristianesimo come un affare privato. Come se non potessero dir la loro o fare battaglie contro i tempi moderni. E poi vedono in Berlusconi un uomo moralmente criticabile dal punto di vista cattolico.
E’ ipotizzabile che le oltre mille parrocchie nel Lazio si attivino per fermare l’onda radicale? In fondo la Polverini non è Berlusconi.
I parroci e chi frequenta le parrocchie assiduamente, e quindi entra in contatto con i fedeli, possono avere tante idee. Non so se arriverà un ordine di scuderia preciso. Ma ho veramente difficoltà ad immaginare il sostegno da parte del mondo cattolico nei confronti di un personaggio, come la Bonino, più volte vista di fronte San Pietro impegnata in feroci battaglie anticlericali. Sarebbe come se degli antitalebani viscerali sostenessero un talebano. Ma non escludo nulla: in giro ci sono tanti matti.
Abbracciando la Bonino il Pd però abbraccia anche quelle che erano le posizioni di Ignazio Marino.
Quindi in teoria non sarebbe dovuto accadere tutto questo terremoto.
Ma per carità. La Bonino è un gigante rispetto a Marino. La leader radicale ha una storia, una biografia seria e soprattutto una coerenza filosofica. Marino è una brutta copia sbiadita e rimpicciolita, mi domando ancora come faccio un personaggio del genere a stare nella dirigenza del partito. Ma sa cosa penso?
Dica…
Che il Pd è lo specchio dell’opportunismo liquido inconcludente alla mercè di Antonio Di Pietro e dei radicali. Si sta verificando la profezia di Baget Bozzo: il Pd è morto
Ha sfogliato Avvenire in questi giorni? Tratta in maniera diametralmente diversa Vendola rispetto alla Bonino. Come mai?
La Bonino è la vera antagonista. Vendola è un cattocomunista riverniciato. Un prodotto confuso che proviene da più parrocchie.
Nel Lazio molti esponenti cattolici del Pd cattolici si sbracciano per minimizzare l’effetto Bonino. Giorni fa Michele Meta, un consigliere regionale potentissimo e con decine di migliaia di voti, ha sostenuto che sui temi della famiglia e della vita il Pd si ispira all’umanesimo popolare e al socialismo democratico.
Non ci credo.
Sono dichiarazioni rilasciate dalle agenzie qualche giorno fa.
Allora sono basito. E’ impressionante, certi esponenti del Pd parlano come se la gente fosse stupida. Possono dire quello che vogliono, ma questi signori sotto la croce stavano con la lancia non certo con il fazzoletto della Veronica.
Ma qual è la casa dei cattolici oggi?
Santa Romana Chiesa.
E la loro casa politica?
Un cattolico trova casa dove si ragiona. E quindi più nell’area del Pdl che da qualche altra parte. E sia chiara una cosa: ad un cattolico oggi non interessa chi urla Gesù, Gesù come fa l’Udc. Semmai preferisce seguire il motto “non fiori ma opere di bene”. Ecco perché secondo me ha un atteggiamento più cattolico un Formigoni, che grazie al mix pubblico privato permette nelle strutture ospedaliere della Lombardia di fare una mammografia in dieci giorni, rispetto a chi fa attendere dieci mesi come accade in altre regioni.