“Attenti alla correntocrazia. Da Fini un errore politico”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

“Attenti alla correntocrazia. Da Fini un errore politico”

03 Luglio 2010

«Le decisioni interne devono avere un significato obbligante per il partito. Se questo non è più possibile, allora a Fini dico: lasciamoci così, senza rancore». Gaetano Quaglianello, vicecapogruppo Pdl al Senato, non è tenero con l’ex leader di An, anche se spera ancora in un intervento risolutore di Silvio Berlusconi.

Che succede nel Pdl?

Una delle ragioni d`essere del Pdl è stato andare oltre la partitocrazia, ovvero il predominio dei partiti sulle istituzioni ufficiali. Non vorrei che si arrivasse alla correntocrazia.

Ma non c`è solo Fini: di fondazioni, circoli, think tank è pieno il Pdl

Vorrei vedere che in un partito del 40 per cento non ci fossero. Sono luoghi di elaborazione politico-culturali a disposizione del partito. Funziona così in tutte le grandi democrazie. A patto che non siano correnti mascherate.

Le correnti sono un male assoluto?

Nella Dc, in una prima fase, quando avevano una dimensione ideologico-culturale, avevano un ruolo positivo. Poi, dopo la fase degasperiana, sono degenerate. E non sono state del tutto estranee alla fine della Dc stessa».

Fini però reclama il diritto al dissenso

Questo è assolutamente pacifico. Siamo un partito post-novecentesco, nel quale contano gli impegni verso l’esterno. Non dobbiamo però diventare un partito postmoderno, dove, per esempio, una decisione presa all’unanimità a mezzogiorno viene rimessa in discussione un minuto dopo. Insomma, è vero che non c’è più un’ideologia unificante, ma i partiti non possono nemmeno diventare agenzie relativistiche per il mero esercizio del potere.

Loro lo chiamano pluralismo.

Fino a qualche giorno fa facevo un ripasso quotidiano dei siti dell’opposizione interna. Ora ho smesso di farlo, perché mi sembrano clave che hanno come obiettivo solo la polemica quotidiana interna.

Il partito rischia il logoramento?

Senza drammatizzare e senza demonizzare nessuno, credo che questo scontro sia innanzitutto un errore politico. Abbiamo da rispettare gli impegni presi con gli elettori e l’unità interna è una risorsa. Se il prezzo da pagare è una lenta consunzione del Pdl, per quanto dolorosa, allora è meglio la soluzione prospettata da Fabrizio Cicchitto: la separazione consensuale.

Ma nel merito delle critiche? Su Nicola Cosentino, Fini ha detto: in nessun Paese al mondo resta al suo posto un sottosegretario del quale è stato chiesto l’arresto per reati così gravi.

A proposito di valori unificanti, il garantismo fa parte geneticamente del Pdl e di Forza Italia in particolare. Non esiste Paese al mondo nel quale si chiede l’arresto preventivo di una persona per dichiarazioni fatte da pentiti 15 anni prima e che rimane sotto accusa così a lungo.

Intercettazioni: alcune parti della legge metterebbero a rischio il valore della legalità

Si può discutere tutto, ma la dignità della persona viene prima delle esigenze dello Stato. Il diritto alla riservatezza è una delle quattro libertà fondamentali. In Germania, il 3 marzo, c’è stata una sentenza della Corte contro la possibilità di intercettazioni ambientali in luoghi privati. I tedeschi, che hanno visto questa situazione da vicino, sanno bene cosa significano le intrusioni nelle vite degli altri.

Le intercettazioni, però, sono uno degli strumenti necessari per le indagini

Le indagini sarebbero molto più proficue se si potesse intercettare tutti 24 ore su 24: in quel caso non vivremmo in un Paese civile ma in un incubo totalitario.

Sono in molti a chiedere una modifica del ddl intercettazioni

Non è la Bibbia: può essere modificato e anche profondamente. Ma ricordo che è stato approvato all’unanimità, finiani compresi. Se uscissimo dall’idea che bisogna preservare solo diritto alla cronaca e indagini e non diritto alla riservatezza, non avrebbe vinto Fini, avremmo perso tutti.

Caso Brancher e Lega

In questa vicenda si è pagato un prezzo alla logica di coalizione. Sono convinto che Berlusconi troverà un modo per riportarla nei giusti binari.

Dopo il caso Scajola, si chiede a Berlusconi un ricambio nella classe dirigente

Sono valutazioni che spettano a lui e non è bene chiedergliele: questo sarebbe in contraddizione con il principio della leadership carismatica.

(Tratto da "Corriere della Sera")