Augello: “L’attualità del Ribelle di Jünger per i giovani in politica”
04 Agosto 2014
di Staff
Per tutto agosto, l’Occidentale suggerisce un libro al giorno da portare sotto l’ombrellone. In vacanza, per chi può, o magari da sfogliare a casa la sera per chi resta in città. Romanzi o saggi, leggeri o più impegnativi, consigliati agli under 25 (e non solo) dai ministri e dai parlamentari di Ncd.
Oggi tocca al senatore Andrea Augello che suggerisce di leggere "il Trattato del ribelle di Ernst Jünger, un libro quantomeno attuale per i giovani che vogliono fare politica".
IL LIBRO: Trattato del ribelle, Piccola Biblioteca Adelphi 1990 (Der Waldgang, Klostermann 1951). Traduzione di F. Bovoli. Dalla quarta di copertina: "La figura del Ribelle jüngeriano corrisponde a quella dell’anarca, del singolo braccato da un ordine che esige innanzitutto un controllo capillare e al quale egli sfugge scegliendo di ‘passare al bosco’, dissociandosi, una volta per sempre, dalla società". Il biografo di Jünger, Helmuth Kiesel, definisce il libro "la ‘magna carta’ della disobbedienza civile in un’epoca di governo parlamentare". Considerato da molti un manifesto dell’anarco-individualismo o del liberalismo più radicale, storicamente il testo esprime i timori dell’intellettualità europea del secondo dopoguerra davanti all’insorgenza del totalitarismo sovietico, in particolare nella ex Repubblica democratica tedesca (DDR).
L’AUTORE: Ernst Jünger (1895-1998), filosofo e scrittore tedesco, è stato spesso al centro di aspre polemiche sulla sua presunta vicinanza al nazismo. Ma questo disse una volta di lui Hannah Arendt: "Nonostante l’ innegabile influenza che i primi lavori di Jünger hanno esercitato su certi membri della intellighenzia nazista, egli è stato, dal primo all’ultimo giorno del regime, un attivo oppositore del nazismo". Secondo il filosofo italiano Massimo Cacciari si tratta di uno dei più grandi pensatori del Ventesimo secolo.
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