Australia: nuovo premier firma il Protocollo di Kyoto

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Australia: nuovo premier firma il Protocollo di Kyoto

03 Dicembre 2007

Il nuovo primo ministro australiano, il laburista Kevin
Rudd, ha firmato il protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, poche ore
dopo il suo insediamento.

“Questo è il primo atto ufficiale del nuovo governo
australiano e dimostra il mio impegno nell’affrontare i cambiamenti
climatici”, ha dichiarato Rudd.

 L’Australia partecipa alla 13esima
conferenza internazionale sul clima che si è aperta oggi a Bali, in Indonesia.
E’ la prima volta in quasi 11 anni che l’Australia partecipa al summit delle Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici.

Una svolta cominciata oggi a Canberra, dove il premier Rudd ha per prima cosa
ratificato il protocollo di Kyoto. “Ho voluto che questo fosse il primo atto
del nuovo governo, come prova del nostro impegno nella lotta contro i
cambiamenti climatici”, ha detto oggi Rudd. Il premier laburista, al potere
dopo 11 anni di un governo conservatore che ha sempre rifiutato di firmare il
protocollo Kyoto, ha ribadito oggi che l’Australia parteciperà al summit mondiale sul clima di Bali con una
nutrita delegazione, formata da ben quattro ministri.

A rappresentare Canberra ci saranno l’ex rock star Peter Garrett, ministro per
l’Ambiente, Penny Wong, ministro per le risorse idriche con delega per Kyoto,
il ministro del Tesoro Wayne Swan e quello del Commercio Simon Crean. La
partecipazione dell’Australia ha
ulteriormente isolato gli Stati Uniti, che ancora rifiutano di firmare. Rudd ha
sottolineato che nazioni come Cina e India devono aderire a tagliare le
emissioni, tendendo la mano a Washington, che non firma anche perché il
protocollo non impone tagli ai paesi in via di sviluppo.

Nelle due settimane di lavori, i paesi partecipanti dovranno arrivare ad un
accordo che sostituisca il documento firmato a Kyoto nel ’97. Chiedendo ai
partecipanti uno sforzo collettivo, il segretario esecutivo del summit, Yvo de
Boer, ha detto “che toccherà ai paesi sviluppati dare il buon esempio, visto
che le nazioni in via di sviluppo devono contemporaneamente combattere la
povertà”.

 “La
credibilità dell’Australia al
summit di Bali” fanno notare economisti di Canberra, si misurerà dai tagli alle
emissioni di carbonio che Rudd sarà capace o disposto a prescrivere al proprio
paese”. L’Australia ha il più
alto tasso pro capite di emissioni di gas serra nel mondo. Secondo una recente
statistica, il 50 per cento provenienti da carbone, e il 10 per cento da
petrolio, tanto da spingere il passato governo conservatore a promettere
considerevoli agevolazioni fiscali a chi piantasse boschi “carbon sink”, cioè
in grado di assorbire l’inquinamento. Un monito a tagliare le emisssioni di gas
è arrivato oggi anche dall’Inghilterra, da dove Nicholas Stern, economista e
accademico che stilò per il governo inglese un prospetto di ipotetici costi portati
dai cambiamenti climatici, ha dichiarato che “l’Australia deve arrivare a una diminuzione dell’inquinamento dell’80
per cento entro il 2050”.

 Anche
il WWF, presente ai lavori con una delegazione internazionale, ha espresso
grande gioia per l’adesione dell’Australia al Protocollo di Kyoto.
“Ora l’amministrazione Bush è davvero isolata, internamente e a livello
internazionale – ha dichiarato Michele Candotti, segretario generale del WWF
Italia – Addirittura a Bali in questi giorni è presente una delegazione
alternativa del Congresso USA”. “Ci auguriamo che questo porti il mondo ad
accelerare sulla strada del trattato per il secondo periodo di Kyoto, dopo il
2012”, ha aggiunto Candotti.

“Da
Bali deve partire per il WWF un mandato preciso a concludere tutto entro il
2009. Il nuovo accordo deve prevedere tagli delle emissioni di CO2 per i paesi
industrializzati in linea con quanto suggerito dagli scienziati nel rapporto
IPCC, premio Nobel per la Pace, vale a dire minimo del 25-40%, rispetto al
1990, entro il 2020”, ha continuato il segretario generale del WWF Italia. “Ci
auguriamo che l’Europa sappia approfittare della posizione avanzata e ormai
maggioritaria a livello mondiale assunta con il pacchetto su clima ed energia,
tenendo fede agli impegni assunti (taglio del 20% delle emissioni comunque, del
30% nel quadro di un accordo globale), e soprattutto dando concretezza a tale
pacchetto”, e ha concluso “In gioco c’è il futuro del Pianeta, un futuro che va%0D
sottratto a quanti agiscono e parlano solo sulla base del proprio potere e
delle proprie convenienze di guadagno immediato”.