Austria, alla fine la spunta Van der Bellen. Con lo zero virgola
23 Maggio 2016
di redazione
Al voto per le presidenziali in Austria è testa a testa tra il verde Alexander Van der Bellen e il leader della destra Hofer.
Con tutte le sezioni scrutinate, Hofer e’ in vantaggio con il 51,93% su Van der Bellen, che arriva al 48,07%. Ma gli 800.000 voti per corrispondenza, che saranno scrutinati domani, possono ribaltare il risultato.
Gli exit poll sui voti per corrispondenza, che saranno scrutinati solo domani, danno il verde in testa nel computo finale di circa 3.000 voti.
Alle presidenziali in Austria hanno votato il 70% degli elettori (6,4 milioni aventi diritto).
La sopresa delle elezioni è comunque l’affermazione netta di Norbert Hofer, un leader politico che divide l’opinione pubblica come pochi politici in Austria.
45 anni, Hofer potrebbe conquistare l’Hofburg, l’ex palazzo imperiale oggi sede del capo dello Stato, portando al vertice delle istituzione austriache il partito nazionalista Fpoe di Heinz Christian Strache, che pure gli aveva attribuito poche chance di vittoria.
Hofer invece ha stupito tutti. Il leader della destra è stato eletto in parlamento nel 2006, diventando presidente nel 2013.
Esperto di comunicazione, è stato ‘accusato’ di usare anche un handicap, dopo un grave incidente con il parapendio, Hofer cammina con un bastone, per conquistare consenso.
Ma ci vorranno ben altre accuse per fermare la grande sorpresa delle elezioni.
Hofer non si è curato delle polemiche di chi definisce il suo partito erede del nazismo, ha fatto campagna elettorale in modo pacato, senza risparmiare critiche sulla “invasione” dei profughi e degli immigrati.
Potrebbe diventare il più giovane presidente della Repubblica austriaca.
Intanto, in attesa dell’esito delle elezioni presidenziali austriache, il ministro degli Esteri di Vienna, Sebastian Kurz (esponente dei popolari, Oevp) ha invitato i suoi colleghi europei a rispettare il verdetto delle urne. E ha detto: “In Austria c’è stato un voto libero, trasparente e democratico. Quanto capo della diplomazia posso solo garantire ai miei colleghi che indipendentemente dal risultato l’Austria resta un partner responsabile in ambito europeo”.
Aggiornato alle 16.30 del 23 maggio
Da pochi minuti le sinistre europee con il fiato sospeso si possono rilassare: Hofer esce sconfitto. Lo scarto di voti ammonterebbe a circa 12.000. E repentina arriva l’analisi, un po’ prevedibile, del voto austriaco da parte ella presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera: “Il candidato verde Alexander Van der Bellen ha fermato il pericolo xenofobo e antieuropeista di un Hofer presidente dell’Austria. Verrebbe da dire: ambientalismo o barbarie. Una battaglia giocata sul filo di lana da cui però emerge un segnale chiaro: se vogliono sopravvivere al malcontento diffuso e contrastare la destra populista, le socialdemocrazie europee devono cambiare profilo, dotarsi di personalità che propongano una nuova visione della politica, dell’economia e dell’Europa, meno distante e tecnocratica. Figure capaci di parlare a tutti i cittadini e di portare avanti processi di cambiamento che mettano al centro le sfide del futuro, a cominciare dalla green economy, dalla coesione delle comunità, con una strategia concreta di integrazione europea. Esponenti come Van der Bellen in Austria e Winfried Kretschmann, che ha da poco vinto largamente le elezioni nel Baden Wuttenberg, uno dei Land più popolosi e industriali della Germania. In questo quadro anche personalità come Alexis Tsipras potrebbero contribuire al rinnovamento della nostra idea di Europa, fatta di inclusione, solidarietà ed un’economia a misura d’uomo. E’ un messaggio che vale anche per il Partito Democratico”.