Austria: Faymann si dimette, resa dei conti a sinistra
09 Maggio 2016
Il cancelliere austriaco Werner Faymann si è dimesso oggi dopo otto anni come capo del governo e presidente del Partito Socialdemocratico (Spo). Faymann paga i dubbi nel suo partito sulla capacità del leader di riuscire ad affrontare la sfida posta dall’ultranazionalismo in crescita, e una posizione ondivaga sulla questione immigrazione.
L’uomo politico austriaco non esclude comunque un futuro attivo nella politica europea. In una intervita al “Tageszeitung”, Faymann avrebbe detto: “Adesso mi riprendero’ dallo stress per due tre mesi e non faro’ proprio nulla”.
“Riflettere. Pensare a nuovi obiettivi”, afferma il socialdemocratico. Proposte dall’Ue in passato ce ne sono state, ha aggiunto, “vediamo se qualcosa mi stimola. Voglia di diventare attivo politicamente a livello europeo ne avrei”.
La debolezza di Faymann era apparsa evidente il primo maggio quando il suo discorso all’annuale manifestazione socialdemocratica per la Festa dei lavoratori era stato sommerso da fischi.
Faymann, 56 anni, è uno storico militante dell’Spo, una delle due formazioni che ha dominato la scena politica del Paese dal 1945 e ora affronta un calo di popolarità di fronte al nazionalismo a tinte xenofobe dell’Fpo, il partito della Libertà.
Il cancelliere è arrivato al potere otto anni fa nel mezzo di una cresi nell’esecutivo e nel partito. Il predecessore, Alfred Gusenbauer, fu destituito come leader dell’Spo quando l’establishment di partito lo ritenne incapace di difendere i valori socialisti di fronte alle pressioni del partito Popolare, alleato di governo.
Questa situazione portò a elezioni anticipate, con Faymann come candidato alla guida del Governo, in cui l’Spo perse sei punti percentuali ma rimase il primo partito guadagnando terreno nei confronti degli eterni alleati nella Grande Coalizione.
Nel 2013 Faymann portò a vincere nuovamente le liste socialdemocratiche, con un ulteriore calo degli appoggi.