Austria: vince il “verde” che vuole lasciare l’Europa così com’è
04 Dicembre 2016
L’Austria sceglie di non cambiare. Al secondo round delle presidenziali, dopo l’annullamento del voto precedente per irregolarità, vince “il professore”, il verde Alexander Van Der Bellen, che manda a casa il candidato della destra Norbert Hofer. Hofer ammette la sconfitta scrivendo due post su Facebook e Twitter, “sono infinitamente triste di non esserci riuscito. Volevo prendermi cura dell’Austria”.
Van Der Bellen, coccolato dai media del Paese e sostenuto dall’establishment europeo, ha portato avanti una campagna elettorale dai toni rassicuranti. Aperto anche per storia personale all’immigrazione (la sua famiglia sfuggì a nazisti e comunisti rifugiandosi in Tirolo, lui si è descritto come “figlio di profughi”), il nuovo presidente austriaco ha detto di capire “il senso di rivolta” che soffia in Europa e nel suo Paese.
Professore di Economia alle università di Innsbruck e Vienna, socialdemocratico prima e verde dall’inizio degli anni Novanta (lasciò la leadership del partito dopo la bruciante sonfitta del 2008), Van Der Bellen era arrivato secondo al primo turno delle presidenziali austriache dei mesi scorsi. Poi aveva capovolto la situazione al ballottaggio, sconfiggendo di stretta misura Hofer. Ma il voto era stato annullato.
Oggi, la vittoria definitiva. Una vittoria che si potrebbe tradurre così: continuità nella politica interna austriaca, stop a qualsiasi processo di riforma delle politiche europee. Van Der Bellen crede negli “Stati Uniti d’Europa” e si è sempre battutto per un’Austria filo-europea. Il presidente del Parlamento europeo ha definito la vittoria di Van Der Bellen come una sconfitta di un “sentimento populista e antieuropeo”.
In ogni caso, vince un “outsider”. E’ la prima volta che all’Hofburg siede un presidente che non arriva dalle due tradizionali famiglie politiche del Paese, popolari e socialdemocratici.