Auto. Crollano le immatricolazioni a maggio, pesa lo stop agli incentivi

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Auto. Crollano le immatricolazioni a maggio, pesa lo stop agli incentivi

Auto. Crollano le immatricolazioni a maggio, pesa lo stop agli incentivi

01 Giugno 2010

A maggio il mercato dell’auto italiano ha segnato una flessione del 13,8% delle immatricolazioni a 163.700 unità. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ad aprile le immatricolazioni avevano registrato una flessione del 15,65%.

Nello stesso periodo sono stati registrati 390.467 trasferimenti di proprietà di auto usate (+11,03%) e gli ordini di nuove auto sono scesi di circa il 12%. Il gruppo Fiat ha accusato un calo di quasi il 25% delle immatricolazioni a 48.985 con una quota intorno al 29,9%.

 Tra i costruttori esteri il primato delle vendite a maggio spetta ancora alla Ford, con 14.884 unità, anche se con un trend in flessione del 22,77%. Distaccate seguono Volkswagen (11.978 unità,+25,45%), Opel (10.738 unità, -13,85%), Citroen (9.349 unità,+15,73%), Peugeot (8.734 unità,-3,33%) e Renault (8.412 unità,+21,37%). Tra le asiatiche mantengono le posizioni Toyota (7.121 unità, -0,52%) e Nissan (4.773 unità,0,23%). Male le tedesche di lusso: Audi totalizza 4.721 unità (-13,68%), Bmw scende del 24,91%, a 3.901 unità e Mercedes è in flessione del 4,60%, a 5,247 unità.

Il Centro Studi Promotor ha sottolineato in una nota che il pesante calo delle immatricolazioni di autovetture è l’effetto della fine degli incentivi alla rottamazione e all’acquisto di auto ecologiche del 2009. Le agevolazioni dello scorso anno avevano infatti prolungato i loro effetti fino a tutto marzo in quanto entro questo mese era possibile immatricolare le auto ordinate con incentivi nel 2009. Questa possibilità aveva consentito al primo trimestre 2010 di chiudere il bilancio delle immatricolazioni con una crescita del 23,33%. Con aprile la festa è finita: al 31 maggio il margine sui primi 5 mesi del 2009 si riduce al 7,86% ed è destinato ad andare in rosso nei prossimi mesi.

"Oltre che dai dati sulle immatricolazioni, la gravità della situazione del mercato delle autovetture in Italia in questa fase di dopo incentivi emerge chiaramente dall’inchiesta congiunturale condotta a fine maggio dal Centro Studi Promotor GL events. L’86% dei concessionari dichiara affluenza di visitatori nelle show room su bassi livelli. L’88% dichiara bassi livelli di acquisizioni di ordini e ben il 94% lamenta una remuneratività delle vendite su livelli inadeguati. L’indicatore C.S.P. sulla fiducia degli operatori del mercato precipita a quota 20,30 e si colloca quindi poco al di sopra dei livelli raggiunti nella fase più dura della crisi dell’economia e del mercato dell’auto, cioè nel periodo a cavallo tra il 2008 e il 2009", continua il Csp.

"Naturalmente l’andamento negativo di maggio riguarda soprattutto le auto che nel 2009 hanno beneficiato di incentivi, le cui immatricolazioni sono ora in forte calo. Recuperano terreno invece le auto aziendali. Nello scorso anno la crisi ha indotto molte aziende a rinviare la sostituzione delle auto di loro proprietà e di quelle detenute in noleggio a lungo termine. Questa scelta ha evitato di assumere nuovi impegni finanziari in un momento particolarmente difficile, ma oggi comporta maggiori costi di manutenzione e un più forte deprezzamento dei veicoli dei parchi auto. Molte aziende stanno quindi tornando a ritmi di sostituzione normali, naturalmente con riflessi positivi sulle vendite di auto aziendali", sottolinea il Csp. "In grande difficoltà sono anche le immatricolazioni di vetture a gpl (-35,22% in maggio) e soprattutto a metano (-83,50%) non più assistite dagli incentivi statali. Considerando i grandi investimenti fatti dagli operatori economici per sviluppare questi tipi di alimentazione ecologiche sarebbe opportuno che venisse presa in considerazione la possibilità di introdurre nuove forme di agevolazioni statali", continua il Csp.

"Le prospettive per i prossimi mesi sono comunque negative. Il 63% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor GL events prevede, infatti, domanda in diminuzione. Nè si può pensare che un sostegno alla domanda di auto possa venire dalla ripresa dell’economia. I segnali di recupero non mancano, ma il sistema italiano gira ancora all’80% della potenzialità espressa prima della crisi. Tra l’altro le difficoltà dell’economia sembrano gravare sui privati più nel 2010 che nel 2009, come emerge anche dall’andamento del clima di fiducia dei consumatori determinato dall’Isae. Tale clima di fiducia infatti nel 2009 si era mantenuto su livelli discretamente elevati ed anzi vi era stata una tendenza alla crescita, ma dall’inizio del 2010 è in caduta", conclude la nota.