
Hegel diceva che il giornale è la preghiera del laico. Sovente questo è vero, perché leggendo quei fogli intrisi di inchiostro, lo sguardo non si eleva a Dio, e neppure si estende alla propria vita, a un esame della propria coscienza, ma spesso esce fuori da sé, per osservare il mondo, giudicarlo, e forse, non di rado, per buttarsi sin dalla prima mattina nel caos degli eventi, dei fatti, delle circostanze, che non durano e poco importano, ma certamente intrattengono, distraggono, allontanano la noia… (tratto da Il Foglio)