Azzolina è sicura: “Per la scuola stiamo facendo miracoli”. E si vedono tutti…

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Azzolina è sicura: “Per la scuola stiamo facendo miracoli”. E si vedono tutti…

Azzolina è sicura: “Per la scuola stiamo facendo miracoli”. E si vedono tutti…

14 Agosto 2020

Da tempo una parola, nell’ambiente della politica italiana, è sulla bocca di tutti: rimpasto. Viene sussurrata ovunque, per poi essere puntualmente ritrattata appena si finisce a parlare davanti alle telecamere o se intervistati da qualche giornalista di grido. C’è da dire però che se la parola rimpasto continua a balenare nella mente di molti esponenti della maggioranza, lo si deve soprattutto alla casella del Ministero dell’Istruzione. Infatti, nessuno ha problemi nel definire Lucia Azzolina la catena debole del Governo e non a caso il segretario del PD Nicola Zingaretti avrebbe cerchiato in rosso la data del 14 settembre, vale a dire la giornata in cui è previsto l’inizio del nuovo anno scolastico. Il ragionamento del governatore del Lazio è lineare e tutto politico: se la riapertura degli istituti scolastici sarà un flop, ne pagheremo le conseguenze nelle elezioni regionali del fine settimana successivo.

A fronte di questi giudizi tranchant e delle serie preoccupazioni che la riguardano la Ministra sembra però essere completamente sicura di sé e del suo lavoro, nonostante le polemiche verso di lei non siano arrivate solo da politici, ma anche da figure quali operatori del settore, genitori e sindacati. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera si è addirittura spinta a dire che “per la scuola stiamo facendo miracoli”, in riferimento a delle misure che non stanno scaldando particolarmente il cuore di coloro che hanno a che fare con il fondamentale settore dell’istruzione. Tuttavia, l’inquilina principale del ministero di Viale Trastevere sbandiera a destra e a manca successi che andranno tutti verificati sul campo, come l’ingente quantitativo di mascherine e gel disinfettante messo a disposizione per le scuole dal commissario Arcuri, oppure la commissione di milioni banchi a rotelle che – come le ha fatto notare l’intervistatrice, Monica Guerzoni – saranno pronti forse soltanto ad ottobre.

Tutto bene, dunque. Poco importa se mai come quest’anno potrebbero esserci migliaia di cattedre scoperte, se alunni e insegnanti ancora non sappiano con certezza se dovranno indossare o meno la mascherina in classe, se il sottosegretario Giuseppe De Cristofaro si è dimesso dall’incarico affermando che le divergenze totali con la ministra gli hanno reso impossibile il continuare a lavorare con lei e, in fin dei conti, poco importa anche aver ipotizzato di chiudere gli alunni in delle gabbie di plexiglas («Il plexiglas è sempre stata solo una idea nella testa di Salvini», la risposta data a specifica domanda).

No, tutto questo non importa. A cosa servono competenze e capacità di programmazione quando si può ricorrere ai miracoli?