Bagnasco: appello alla politica, serve responsabilità

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Bagnasco: appello alla politica, serve responsabilità

16 Marzo 2016

Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, aprendo il Consiglio Episcopale Permanente, lancia un appello alla politica: la situazione dell’Italia «appare complessa, spesso anche litigiosa e distratta. È l’ora di una grande responsabilità».  E dopo le dichiarazioni sull’utero in affitto osserva che «Sembra che il Paese, nel suo insieme, stia reagendo alla crisi, ma il cammino si presenta faticoso. E’ l’ora di una grande responsabilità, perché l’occupazione, la famiglia e lo stato sociale siano a portata di tutti, specialmente dei giovani che hanno diritto di farsi la propria famiglia». 

 

Il porporato ha ricordato che i beni materiali sono certamente «necessari per vivere con dignità ma esiste un patrimonio invisibile che non ha prezzo e che non si può comprare: è la fiducia, la speranza». E sull’«inverno demografico», documentato dai dati Istat del 2015, ha sottolineato, «sono i dati peggiori dall’Unita’ d’Italia: lo scorso anno, a fronte di 653 mila decessi, le nascite sono state 488mila, mentre 100mila italiani hanno lasciato il Paese». Per Bagnasco, «è il sintomo di una crisi più profonda di quella economica». 

 

Sull’omicidio Varani «conseguenza della cultura dello sballo» aggiunge: «Non possiamo tacere – ha detto Bagnasco – l’ennesimo segno del profondo disagio educativo che serpeggia e miete vittime: il recente, raccapricciante delitto perpetrato per `curiosità´». Una situazione che traduce un «assoluto vuoto interiore, una disperata noia di vivere che esige un insaziabile bisogno di sensazioni forti». Da qui la preoccupazione « che non si sia aperto un serio, corale dibattito pubblico; che si continui a mostrare colpevole superficialità o vile rassegnazione di fronte alla cultura dello `sballo´ con droghe, alcool, azzardo, fino al disprezzo totale della vita propria e altrui». 

 

A proposito di emergenza immigrazione si domanda: «Che spettacolo dà di sé l’Europa? Può l’Europa, culla di civiltà e diritti, erigere muri e scavare fossati?». Infine rivolge un pensiero anche ai primi tre mesi dall’inizio dell’Anno Santo della Misericordia. «Nei primi 100 giorni del Giubileo straordinario sono stati quasi 3 milioni i pellegrini giunti a Roma, un milione e mezzo di loro hanno partecipato ai 50 eventi giubilari». A garantire la sicurezza di pellegrini e romani «3.579 unità dedicate all’ordine pubblico, in aggiunta alle risorse già impegnate nelle attività di controllo del territorio».