Bagno di folla di Trump in Michigan (ma non ditelo ai nostri giornaloni)

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Bagno di folla di Trump in Michigan (ma non ditelo ai nostri giornaloni)

29 Aprile 2018

“Mistero alla Casa Bianca, scompare l’albero piantato da Trump e Macron”, “Sparito l’albero piantato da Macron e Trump”. Le top news pubblicate in questi giorni dai giornaloni di casa nostra sul Don hanno più o meno questo tenore. Della serie: quando c’è di mezzo Trump, rimestare nel torbido non fa mai male. Anzi, ormai è un abitudine consolidata. Solo che, così come successo per la “inaspettata” (solo per i meno attenti) vittoria del Don alle elezioni presidenziali del 2016, il rischio in questi casi è di perdere il contatto con la realtà. E in questo i media nostrani non sono da meno.

Per esempio, nessuno parla del bagno di folla per Trump in Michigan, stato dove i Repubblicani non vincevano dagli anni ’80 e dove nel 2016 il trumpenproletariat ha abbandonato Clinton & Co. per dare fiducia in massa al “Make America Great Again” del Don. Fiducia che, a quanto pare, non da segni di cedimento. Motivo? Le ragioni di questo “cambio di paradigma” e del successo trumpiano nel Midwest sono tutte nelle parole pronunciate dal Presidente Usa: “Se i cinesi vendono una macchina negli Usa pagano il due e mezzo per cento di tasse di importazione. Se gli americani vendono una macchina in Cina, sempre che ci riescano viste le barriere doganali di Pechino, pagano il 25 per cento di tasse. Tutto questo deve finire. Se i cinesi vogliono vendere macchine negli Usa costruiscano nuovi stabilimenti qui nel Michigan”. Chiarissimo, no?

Di fronte a ciò non stupiscono nemmeno gli ultimi dati sull’economia Usa: nel primo trimestre del 2018 il Pil è cresciuto più di quanto previsto dagli analisti. Stando al dato diffuso dal dipartimento al Commercio, il Pil fa registrate un + 2,3 per cento. Gli esperti, invece, si aspettavano un +1,8%. Se a questo si aggiunge che lo scorso è stato l’anno migliore dal 2014, allora è chiaro che l’ “effetto Trump” non è più un illusione ottica dei più accaniti sostenitori del Don.

Ma, tranquilli: giornaloni e democrat clintoniani delusi troveranno sempre qualche ipotetico (per non dire ridicolo) “mistero” su Trump & Co. da contrapporre alla realtà dei fatti.