Bagnoli: duello a distanza tra Renzi e De Magistris
30 Marzo 2016
Il sei aprile Renzi andrà a Napoli per partecipare alla cabina di regia su Bagnoli. Per questa ragione Luigi de Magistris in un videomessaggio ha voluto puntualizzare che sarà disposto ad accogliere il premier a braccia aperte, ma solo nel caso in cui la visita sarà davvero un’occasione per “riannodare un dialogo istituzionale nel rispetto della Costituzione”. Nel caso in cui volesse, invece, “mettere la mani sulla città” lo avverte con chiarezza: Renzi “sarà respinto con risolutezza”.
Il vicesegretario del Pd, Guerini, non ha esitato nel bollare le parole del sindaco come “incredibili e assurde”. Il videomessaggio è nato, probabilmente, come reazione al messaggio di Renzi lanciato con le enews di sabato scorso, in cui si diceva che il Governo sarebbe andato avanti sul risanamento dell’area di Bagnoli “con o senza il comune”. Aggiungendo poi che il comportamento dell’amministrazione con il ricorso contro la nomina del commissario ha solo perdere tempo, ma soprattutto che Bagnoli resta una “vergogna nazionale”.
Dal canto suo de Magistris ha detto che era compito del Governo “fare la bonifica che Napoli aspetta ancora e che il commissariamento, deciso improvvidamente in violazione della Costituzione, ha rallentato, perché non ha messo in campo le procedure di urgenza necessarie per intervenire dopo anni di ritardo”. Per poi ricordare al premier che governo “grazie ad una manovra di palazzo”, mentre a Napoli il sindaco è stato “eletto dal popolo”.
E l’affondo finale è rivolto al Pd tutto, perché, dal suo punto di vista, lo scempio di Bagnoli trova i suoi responsabili in persone che “appartengono al Partito democratico”. E si riferisce in particolare a Bassolino e la Valente: assessore di una giunta "che non ha avuto il sussulto di civiltà di costituirsi parte civile" nel processo sulla bonifica fasulla di Bagnoli.